La Motion Picture Association (MPA), l'Alleanza per la Creatività e l'Intrattenimento (ACE) e il gruppo sudcoreano COA hanno ottenuto dal tribunale di Delhi un'ingiunzione che consente il blocco e la sospensione internazionale di 248 domini collegati a 106 siti di streaming pirata. Si tratta di una delle misure antipirateria più ampie mai concesse, con efficacia potenzialmente illimitata sul piano geografico.
La MPA ha descritto questi portali – come Vidsrc, HydraHD e Cineby – come “hydra-headed websites”, riferimento diretto alla Idra di Lerna, capaci di rigenerarsi attraverso mirror, redirect e nuovi domini per eludere i blocchi. L'ordine indiano, con effetto immediato sui provider locali, impone agli ISP di bloccare tutti i domini elencati e i relativi siti mirror, mentre ai registrar internazionali viene richiesto di sospenderli e di fornire ai ricorrenti i dati dei titolari, inclusi quelli di pagamento e contatto, entro 72 ore.
La decisione segue il precedente stabilito a giugno da Star India, controllata Disney, che aveva ottenuto una “superlative injunction” simile, capace di combinare il blocco locale con la sospensione dei domini a livello globale. Tale modello, finora unico, si è ora esteso a favore delle major di Hollywood, aprendo la strada a un'applicazione internazionale della giurisprudenza indiana in materia di pirateria.
Il caso, intitolato "Universal City Studios Productions LLLP vs. Isaidub.spot", ha visto coinvolti nove ricorrenti, tra cui membri della MPA, dell'ACE e della sudcoreana COA. Oltre ai grandi studi cinematografici, è citata anche la giapponese Toho, rappresentata dal suo distributore esclusivo in India. L'ingiunzione vieta agli operatori dei siti di diffondere contenuti protetti senza licenza e prevede la sospensione dei domini presso registrar statunitensi come NameCheap, NameSilo, Spaceship e Porkbun, che hanno già eseguito oltre 40 sospensioni contrassegnate con lo stato “clientHold”.
L'ampiezza dell'ordine, che copre non solo i siti indicati ma anche qualsiasi dominio riconducibile a essi per nome, contenuti o gestore, consente di colpire rapidamente nuove versioni o repliche dei portali oscurati. In prospettiva, l'azione potrebbe influenzare le future proposte di site-blocking anche negli Stati Uniti, dove la sospensione diretta dei domini risulta spesso più lenta e onerosa rispetto ai blocchi a livello di rete.