Blocca Meta AI con la condivisione di un post: è una bufala

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HDblog.it Jun 06, 2025 · 2 mins read
Blocca Meta AI con la condivisione di un post: è una bufala
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Negli ultimi giorni è circolato su Facebook un messaggio virale che promette di impedire a Meta di sfruttare i dati personali degli utenti nell’addestramento dell’intelligenza artificiale. Il testo, spacciato per consiglio legale e facente parte dell'ormai lunga, lunghissima lista di truffe e raggiri del web, recita:

Addio Meta AI. Tenete presente che un avvocato ha consigliato di mettere questo post, altrimenti si potrebbero avere conseguenze legali.

A seguire, si sostiene che:

Poiché Meta è ora un ente pubblico, tutti i membri devono pubblicare una dichiarazione simile. Se non pubblichi almeno una volta, si presume che non ti importa che usino le tue informazioni e le tue foto. Quindi: Non concedo a Meta o a nessun altro il permesso di utilizzare i miei dati personali, informazioni del profilo o foto

Si tratta della classica catena di Sant’Antonio, tipica delle fake news, che basa la propria diffusione sulla paura degli utenti di essere tracciati e controllati dall’intelligenza artificiale di Meta (cioè Meta AI). In realtà, il messaggio non ha alcun valore legale e non altera le condizioni d’uso della piattaforma: condividere un post simile non protegge in alcun modo i dati né vincola Meta a rispettare quanto dichiarato.

Il meccanismo è semplice, quello di spingere l’utente a copiare e incollare un testo con la falsa promessa di “proteggere” le proprie informazioni, citando rischi legali inesistenti. È una sorta di variante della vecchia bufala “non autorizzo Facebook”, ormai ricorrente ogni volta che si teme un uso improprio dei dati da parte dei social network.

Inoltre, è importante sottolineare che, sebbene al momento si tratti di una semplice catena di Sant’Antonio senza link malevoli, questa situazione può evolversi in qualcosa di più pericoloso. Un domani, chi diffonde questo tipo di messaggio potrebbe inserirvi un link truffaldino oppure approfittare dell’attenzione suscitata per contattare direttamente gli utenti, tentando di carpire dati sensibili. Condividere acriticamente questi post espone quindi al rischio di phishing, malware o tentativi di hacking. Perciò, non solo non serve a nulla limitarsi a incollare il testo “non autorizzo”, ma può diventare un vettore per azioni fraudolente ai danni dei propri dati.

Esiste tuttavia un unico metodo efficace per limitare l’utilizzo dei dati personali da parte di Meta AI: compilare il modulo ufficiale nel Centro Privacy di Facebook o Instagram. Ecco i link:

  • utenti Facebook: LINK
  • utenti Instagram: LINK
  • per chi non usa le piattaforme Meta (ma è citato da utenti): LINK


Attraverso questa procedura, è possibile formalmente di non consentire che le informazioni relative al proprio account vengano utilizzate per attività di machine learning e sviluppo algoritmico. Anche chi non possiede un profilo social può esercitare tale diritto, presentando richiesta di opposizione: Meta, però, potrebbe comunque raccogliere dati se diffusi da altri utenti che non hanno effettuato l’opt-out.

Tenete presente che il termine ultimo per opporsi è scaduto il 26 maggio 2025. L'opposizione può comunque essere espressa, ma verranno esclusi dall’addestramento solo i contenuti pubblicati successivamente all’invio del modulo, e dunque non quelli precedenti.