Con un decollo avvenuto il 31 maggio dal deserto del Texas, Blue Origin ha compiuto con successo il suo dodicesimo volo con equipaggio a bordo della capsula "RSS First Step". Tra i sei partecipanti a questa missione suborbitale c’era anche Mark Rocket, imprenditore neozelandese e ora primo cittadino della Nuova Zelanda a raggiungere lo spazio.
Il lancio ha avuto luogo alle15:39 ora italiana, presso la base Launch Site One vicino a Van Horn, in Texas. Dopo circa due minuti e mezzo, il modulo propulsivo ha interrotto la spinta, separandosi dalla capsula abitata che ha proseguito la sua traiettoria fino a superare la famosa Linea di Kármán, a 100 chilometri di altitudine, soglia riconosciuta a livello internazionale come confine dello spazio.
Durante i circa tre minuti di assenza di gravità, l’equipaggio ha potuto ammirare la Terra dallo spazio e vivere l’esperienza dell’assenza di peso, prima di iniziare la discesa. Il ritorno è avvenuto in modo controllato, grazie all’uso di paracadute e un getto d’aria compressa per un atterraggio morbido nel deserto. In totale, l’intera esperienza è durata poco più di 10 minuti.
Insieme a Mark Rocket, hanno partecipato alla missione anche Jaime Alemán, Jesse Williams, Paul Jeris, Gretchen Green e Amy Medina Jorge. I sei passeggeri si sono soprannominati "The Pathfinders", e tutti hanno ottenuto le ali da astronauta rilasciate da Blue Origin, oltre all’inclusione ufficiale nel registro globale dell’Association of Space Explorers.
Ogni componente del gruppo ha una storia particolare alle spalle. Alemán, avvocato panamense, è ora la prima persona ad aver visitato i 193 Paesi membri dell’ONU, raggiunto entrambi i Poli e viaggiato nello spazio. Williams, imprenditore canadese, ha già scalato l’Everest e cinque delle altre sei vette più alte del mondo. Jeris, appassionato di esplorazione spaziale sin da bambino, ha viaggiato in 149 Paesi nell’attesa di realizzare il sogno del volo spaziale.
Green e Jorge, entrambe legate allo Space Camp di Huntsville (Alabama), hanno vissuto la missione con particolare emozione. Green, radiologa ed ex partecipante e mentore del campo, è attualmente membro del consiglio educativo del centro. Jorge, insegnante a Galveston (Texas), ha già avuto esperienze in volo parabolico per esperimenti didattici e ha portato numerosi studenti in visita ai programmi spaziali educativi.
Mark Rocket, il protagonista neozelandese della missione, è attualmente CEO della Kea Aerospace, ma il suo passato lo ha visto tra i pionieri della compagnia concorrente Rocket Lab. Il suo cognome, simbolicamente perfetto per un volo spaziale, ha suscitato curiosità e ironia, ma la sua presenza a bordo è frutto di una carriera dedicata all’innovazione nel settore aerospaziale.
Il volo NS-32 rappresenta il 30° viaggio sopra la Linea di Kármán per Blue Origin dal 2015 e porta a 64 il numero complessivo dei passeggeri che hanno volato con la compagnia fondata da Jeff Bezos. Dopo il volo mediatico di aprile con Katy Perry e un equipaggio tutto femminile, questa missione ha mostrato un lato più "popolare" del turismo spaziale, valorizzando la passione e la storia personale dei partecipanti, lontani dal mondo delle celebrità ma uniti dal desiderio di esplorare oltre i confini del pianeta