Boom di rinnovabili in Italia, ma il sistema elettrico è pronto alla sfida?

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HDblog.it May 15, 2025 · 3 mins read
Boom di rinnovabili in Italia, ma il sistema elettrico è pronto alla sfida?
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Sicurezza del sistema energetico, sostenibilità economica nel lungo periodo e volatilità del mercato stanno minacciando l’accelerazione delle fonti di energia rinnovabile, soprattutto solare ed eolico. Nel 2024 abbiamo visto un nuovo record di investimenti e di progetti delle energie pulite. La notizia è sicuramente ottima, ma il nostro sistema elettrico sarà in grado di stare al passo con la transizione?

Questa è la domanda al centro dell’ Irex Annual Report 2025 di Althesys, presentato il 14 maggio durante l’evento “La via italiana al net zero”. Alessandro Marangoni, a capo del team di ricerca ha dichiarato che:

Il rapporto mostra un quadro che evidenzia nel complesso un miglioramento delle condizioni per gli investimenti pure a fronte di una perdurante crisi geopolitica. La rapida espansione delle rinnovabili, evidente dai dati sul numero di operazioni e sulla loro potenza, comporterà un nuovo equilibrio del sistema elettrico destinato a cambiare per gli effetti combinati di meccanismi di sostegno, sviluppo degli accumuli ed evoluzione regolatori.

BOOM DI PROGETTI, INVESTIMENTI E AUTORIZZAZIONI

Nel 2024 in Italia sono state registrate ben 1.834 operazioni nel settore elettrico, segnando un aumento del 55% rispetto al 2023. Il valore complessivo dei progetti ha raggiunto i 121 miliardi di euro e una potenza totale installata di 8,16 GW. Tra le varie fonti, il fotovoltaico guida questo accrescimento, con 893 progetti per 16,4 GW di potenza e investimenti pari a 12,2 miliardi di euro.

Tuttavia, se si osserva la capacità produttiva è l’agrivoltaico a spiccare, con ben 22,7 GW. L’eolico offshore si distingue invece per il valore economico, con progetti che superano i 60 miliardi di euro. Contemporaneamente, stanno crescendo anche i sistemi di accumulo di energia.

Nel 2024 sono stati autorizzati impianti per 10 GW, con investimenti pari a 5,7 miliardi di euro, il doppio rispetto al 2023. Di questi, il 46% è integrato direttamente con impianti da fonti rinnovabili. Dietro a questo aumento ci sono due motivi principali:

  • Procedure autorizzative più rapide: soprattutto per i piccoli impianti fotovoltaici, che sono passati da 3,1 a 5,2 GW di potenza autorizzata.
  • Calo dei costi di produzione: il costo medio dell’energia prodotta dal fotovoltaico commerciale (LCOE) è sceso a 96,8 euro per megawattora (€/MWh), con un -9,3% rispetto al 2023. Nel Sud Italia, grazie a una maggiore disponibilità di sole (oltre 1.700 ore di produzione l’anno), il costo scende ancora, arrivando a 95,1 €/MWh. Ancora più competitivi sono i grandi impianti (utility scale), con un LCOE medio di soli 63,6 €/MWh.
INCERTEZZE GLOBALI E NUOVE SFIDE

Il Paese con l’energia solare più economica è la Spagna (50,9 €/MWh), mentre il Sud Italia è considerata una delle aree più costose (68,2 €/MWh). Il forte calo dei prezzi dei moduli fotovoltaici ha favorito la redditività degli investimenti nel solare. L’eolico, invece, mostra un andamento più stabile:

  • L’eolico onshore ha un costo medio di 72,9 €/MWh (-4,8%).
  • L’offshore è salito a 108,5 €/MWh (+8,2%), con forti differenze tra il Mare del Nord (79,6 €/MWh) e il Mediterraneo (149,1 €/MWh).

Nonostante ciò non tardano ad arrivare nuove incertezze, come tensioni commerciali internazionali e un aumento della domanda interna cinese che potrebbe far risalire i prezzi dei moduli. Nel frattempo, la rete elettrica europea sta affrontando gli effetti collaterali delle rinnovabili non programmabili, che spesso immettono energia a prezzi bassissimi o nulli.

Questo ha causato un aumento delle ore con prezzi pari a zero o negativi: dall’ 1,9% al 2,8% in un anno. In parallelo, sono diminuiti altresì i prezzi medi dell'elettricità e del gas. E’ facile concludere che in questo contesto la flessibilità della rete è essenziale per garantire stabilità e sicurezza. Secondo l’Irex Report, affinché questo avvenga, serviranno tre strumenti chiave:

  • Contratti a lungo termine per stabilizzare i ricavi degli operatori,
  • Investimenti in reti e sistemi di accumulo,
  • Una riforma regolatoria che premi chi offre capacità flessibile.