Negli scorsi giorni vi abbiamo raccontato dell’insoddisfazione dei giocatori PC nei confronti del nuovo Borderlands, per via dei problemi prestazionali (e forse anche un pochino per via delle risposte del boss di Gearbox Randy Pitchford, che tra tono e messaggio sembrano avere un po’ l’effetto di benzina sul fuoco), ma nemmeno nel mondo console le cose stanno andando esattamente alla perfezione. Non solo mancano alcune funzionalità, in particolare lo slider che permette di regolare il campo visivo, ma anche su questo hardware ci sono problemi di prestazioni.
I giocatori sia Xbox sia PlayStation segnalano infatti che il gioco gira sempre peggio man mano che passa il tempo. Quanto peggio, chiedete? Beh, potete giudicarlo voi stessi nel breve video pubblicato su Twitter e che ha raggiunto in breve tempo 1,6 milioni di visualizzazioni: in sostanza, i frame drop diventano talmente gravi che il titolo è a tutti gli effetti ingiocabile. In alcuni casi si sconfina addirittura nel territorio del freeze vero e proprio. Segnalazioni analoghe si trovano su PlayStation, e i problemi sono diffusi su un po’ tutti i modelli di entrambe le console - nel senso, non è uno scenario che evidenzia che le macchine meno potenti, per dire la Xbox Series S, sono semplicemente fuori portata. Il problema è più sistemico.
La buona notizia è che serve qualche ora di gioco ininterrotto prima che la situazione diventi critica, ma è chiaro che trattandosi di una degenerazione progressiva la soglia di tolleranza varia a seconda dell’utente. In ogni caso, è evidente che si tratta di uno scenario tutt’altro che ideale. Pitchford è intervenuto anche in questo caso, sempre su Twitter, dicendo che si tratta di un problema noto e che gli sviluppatori sono al lavoro per risolverlo. Fino a quel momento, conferma il dirigente, non resta altro da fare che chiudere il gioco e ripartire. Non sembra necessario riavviare o spegnere la console, anche se, a quel punto, forse conviene approfittare della pausa forzata, male non fa. Secondo la community online lo “sweet spot” ideale è almeno ogni due ore.
I sintomi sono quelli di un memory leak, ovvero quando un gioco o più in generale un software continua a caricare dati in RAM “dimenticandosi” di eliminare quelli vecchi che non servono più. In sostanza si finisce per saturare la memoria e il motore si trova costretto a pescare gli asset grafici dalla memoria di archiviazione, in altre parole l’SSD, che è notoriamente di diversi ordini di grandezza più lento. Naturalmente per ora sono solo teorie e congetture non confermate da Gearbox.