NAPU (LE) – Mancano meno di due settimane alle elezioni Regionali in Campania e tutti i leader politici e i candidati consiglieri stanno vivendo l’attesa in gran fermento. Il centrodestra si bea del coup de théâtre che ha riportato Gennaro Sangiuliano dalla fredda Parigi ai palcoscenici vaiassi che lo contraddistinguono e il centrosinistra procede “unito” verso una tornata elettorale che può ancora riservare molte sorprese.
L’ago della bilancia rimane sempre lui: il Governatorissimo Vincenzo De Luca, che ha accettato di buon grado la pronuncia della Cassazione sull’impossibilità del terzo mandato da Presidente della Regione facendo recapitare tramite corriere cinquecento barili di letame fresco in Piazza dei Tribunali a Roma. Così come ha preso benissimo, dopo qualche ritrosia iniziale, anche la decisione della direzione del PD di candidare Roberto Fico del Movimento Cinque Stelle come leader della coalizione, sputando a terra ogniqualvolta qualcuno pronunciasse il suo nome.
Il Presidente in carica, rimasto pacato negli ultimi mesi, ha deciso di sferrare il suo colpo mortale nei minuti finali, quando le persone si recheranno alle urne, per poter sputtanare il buon Fico quando meno se l’aspetta. “Sto attendendo i secondi giusti per poterlo mandare affanculo”, afferma il Presidente, “devo solo capire se accompagnare l’invito con il gesto del braccio, con il gesto dell’ombrello o con la mano a cucchiara. Mi sto esercitando e, sinceramente, mi piacciono tutti e tre”.
La Campania potrebbe uscire dai dieci anni di “feudalesimo” di Vincenzo De Luca e passare a una nuova forma di governo ancora mai sperimentata, ma il Presidente non sembra assolutamente intenzionato a lasciare il suo scranno. “Qua stiamo facendo la storia, non si può lasciarla in mano a dei fichi o a dei cirilli”, afferma il Governatore prima barricarsi dentro Palazzo Santa Lucia.
Davide Paolino
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