L'edilizia sta vivendo un periodo di profondo cambiamento, spinto da tecnologie che promettono di costruire abitazioni in modo più rapido, economico e sostenibile. Tra queste, la stampa 3D di strutture in calcestruzzo si sta affermando come una delle più promettenti. Ma una domanda accompagna questa evoluzione: queste nuove case sono sicure? E, soprattutto, possono resistere alla furia di un terremoto? Per rispondere a questi interrogativi, un gruppo di scienziati dell'Università di Bristol ha deciso di mettere alla prova, per la prima volta al mondo, la resilienza sismica di un edificio stampato in 3D.
L'iniziativa nasce dalla consapevolezza che la sicurezza non può essere un optional, specialmente quando si parla di nuove metodologie costruttive destinate a una rapida diffusione. Se il comportamento del cemento armato tradizionale in caso di sisma è ampiamente studiato e normato, quello del calcestruzzo stampato in 3D introduce variabili completamente nuove, come l'adesione tra i diversi strati depositati dalla macchina, le proprietà uniche del materiale e le geometrie non convenzionali.
Per affrontare questa sfida, i ricercatori hanno costruito un'unità abitativa in "scala quasi reale" e l'hanno sottoposta a un test estremo all'interno del laboratorio SoFSI (Soil Foundation Structure Interaction Laboratory). Qui, hanno utilizzato la più grande tavola vibrante del Regno Unito, una piattaforma imponente capace di sostenere fino a 55 tonnellate, per simulare le poderose forze di un terremoto. L'esperimento è stato condotto applicando una serie di scosse di intensità crescente, partendo da vibrazioni leggere fino a raggiungere sollecitazioni potenzialmente dannose per la struttura. Durante ogni fase, il team ha monitorato attentamente la reazione dell'edificio, registrando ogni minima crepa o spostamento per capire dove si concentrano le debolezze. L'obiettivo non è solo vedere se la casa crolla, ma analizzare nel dettaglio la sua risposta per confrontarla con i modelli tradizionali e validare i sistemi di calcolo che prevedono il comportamento sismico.
Come spiegato dal dottor De Risi, a capo del progetto, i dati raccolti da questo studio pionieristico aiuteranno a identificare i parametri progettuali fondamentali per ottimizzare le prestazioni, come le strategie di adesione tra gli strati e l'integrazione di armature interne. Questa ricerca getterà le basi per lo sviluppo di futuri codici di costruzione che includano le tecnologie di produzione additiva, garantendo che ingegneri, architetti e responsabili politici possano esplorare il futuro delle costruzioni antisismiche con solide fondamenta scientifiche.