Oggi, 17 luglio, si celebra la Giornata Mondiale delle Emoji, un'occasione per riflettere su come questi piccoli simboli abbiano trasformato il nostro modo di comunicare. Pensate che ogni giorno, nel mondo, vengono inviate circa 10 miliardi di emoji, piccole immagini che hanno profondamente modificato il nostro modo di comunicare online.
La ricorrenza è nata nel 2014 per iniziativa di Jeremy Burge, fondatore di Emojipedia. La data non è casuale: è proprio quella che appare sull’icona del calendario presente sulle tastiere di molti smartphone, un piccolo dettaglio che ha dato il via a una celebrazione globale. Questa forma di comunicazione, ormai radicata nelle nostre chat e sui social media, ha una storia affascinante.
Sebbene le prime primitive "faccine" testuali, le emoticon, siano state proposte nel 1982 dall'informatico Scott Fahlman per aggiungere un tocco emotivo ai freddi messaggi digitali dell'epoca, le emoji grafiche come le conosciamo oggi sono nate in Giappone. Fu Shigetaka Kurita, alla fine degli anni '90, a creare il primo set di 176 simboli per una compagnia di telecomunicazioni.
Tuttavia, la loro diffusione su scala planetaria è debitrice ad Apple, che le ha integrate nell'iPhone a partire dal 2008, rendendole un fenomeno di massa. Da allora, la loro ascesa è stata inarrestabile. Il consorzio no-profit Unicode, l'ente che standardizza i caratteri digitali, è costantemente al lavoro per approvare nuove aggiunte. Con il prossimo "infornata" di icone, prevista per settembre, il totale delle emoji disponibili supererà la soglia dei 3.950 simboli.
Tra le più amate e utilizzate a livello globale troviamo grandi classici come il cuore rosso, la faccina che piange dal ridere e la fiamma. Eppure, il linguaggio delle emoji è tutt'altro che statico. La Generazione Z, cresciuta a pane e smartphone, sta riscrivendo le regole, attribuendo nuovi e sottili significati a icone consolidate.
Il pollice in su, ad esempio, viene spesso letto come un gesto passivo-aggressivo, mentre la faccina con un leggero sorriso assume una connotazione sarcastica. Per esprimere tristezza, il cuore spezzato viene talvolta sostituito dal più poetico fiore appassito. Guardando al 2025, gli esperti di Emojipedia prevedono l'ascesa di nuove icone come il viso con le borse sotto gli occhi, simbolo di stanchezza, la pala, l'impronta digitale, lo schizzo di vernice viola e l'arpa.