Cerotto hi-tech: più sudi, più si attacca alla pelle

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HDblog.it Jul 16, 2025 · 2 mins read
Cerotto hi-tech: più sudi, più si attacca alla pelle
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Arriva dai laboratori della Texas A&M University una scoperta che potrebbe rappresentare un passo avanti significativo per milioni di persone che ogni giorno utilizzano dispositivi medici indossabili. Un team di ricercatori ha messo a punto un adesivo biocompatibile la cui particolarità è quella di aumentare la propria presa sulla pelle in presenza di umidità, come il sudore, eliminando al contempo le fastidiose irritazioni cutanee.

Questa innovazione si basa su complessi polielettrolitici, noti come PEC, materiali a base acquosa che aderiscono in modo molto più delicato rispetto ai tradizionali adesivi a base di solventi. L'aspetto più sorprendente è proprio la sua reazione al sudore. "Molte persone presumono che gli adesivi a base d'acqua possano essere lavati via o perdere aderenza con l'umidità. Nel nostro caso, il sudore in realtà migliora l'adesione", ha spiegato il dottor Jaime Grunlan, professore di ingegneria meccanica che ha guidato la ricerca. In pratica, il contenuto salino naturalmente presente nel sudore rafforza nel tempo la presa dell’adesivo, rendendolo ideale per un utilizzo prolungato in condizioni reali.

Questa caratteristica lo differenzia nettamente dagli adesivi attualmente in commercio, come quelli usati per i sensori di glucosio, i cardiofrequenzimetri o i monitor per i disturbi del sonno. Questi ultimi si affidano tipicamente a materiali idrofobici e sensibili alla pressione, spesso a base di acrilati, metacrilati o colofonia. Sebbene efficaci nel mantenere i sensori al loro posto, la loro composizione a base di solventi è una causa frequente di effetti collaterali per gli utenti, che lamentano prurito, arrossamenti, eruzioni cutanee e infiammazioni, soprattutto dopo un uso continuativo.

L'approccio del team della Texas A&M offre una soluzione elegante a questo problema, promettendo un'aderenza sicura senza compromessi per la salute della pelle. "Siamo stati in grado di sviluppare e brevettare un PEC in grado di eguagliare la forza adesiva di prodotti come il 3M Tegaderm, senza il comune disagio cutaneo", ha sottolineato Grunlan.

L'idea per questo adesivo medico è nata da un campo di ricerca completamente diverso. Il professor Grunlan stava inizialmente sviluppando rivestimenti PEC per trattamenti ignifughi su materiali come schiuma, tessuti e legno. Accorgendosi della naturale adesività di questi composti, lui e il suo team hanno intuito il loro potenziale per applicazioni biomediche. Sebbene la ricerca, pubblicata sulla rivista Macromolecular Rapid Communications, sia ancora nelle sue fasi iniziali, le prospettive sono molto ampie. Questo tipo di adesivo potrebbe migliorare drasticamente la qualità della vita dei pazienti con diabete, problemi cardiaci o apnee notturne, che dipendono dal monitoraggio costante offerto dai sensori applicati sulla pelle. Al progetto hanno contribuito anche gli ex dottorandi Maya Montemayor e Ethan Iverson, insieme al laboratorio del dottor Balakrishna Haridas, che ha condotto i test di biocompatibilità.