L'uso dell'AI nel mondo dell'istruzione ha sollevato un dibattito acceso sin dagl iinizi, spesso focalizzato sul rischio che gli studenti utilizzino questi potenti strumenti semplicemente per ottenere risposte preconfezionate, aggirando il processo di apprendimento.
In questo scenario, OpenAI vuole scrollarsi di dosso la responsabilità di essere il mezzo perfetto per il "copia-incollla", compiendo un passo significativo per modificare questa percezione. L'azienda di Sam Altman ha introdotto una "modalità studio" per il suo celebre ChatGPT. La buona notizia è che la funzionalità è disponibile da subito per gli utenti delle versioni Free, Plus, Pro e Team, e arriverà nelle prossime settimane anche per gli account Edu, ma vediamo di che si tratta.
Questa nuova funzione, invece di fornire la soluzione diretta a un problema, è progettata per agire come un vero e proprio tutor digitale, guidando l'utente attraverso un percorso di scoperta e comprensione. Quando attivata, la modalità studio trasforma l'interazione con il chatbot. Ponendo una domanda, l'AI non risponderà con la "pappa pronta", ma avvierà un dialogo costruttivo. Utilizzando una combinazione di metodo socratico, suggerimenti mirati e spunti di autoriflessione, ChatGPT spinge l'utente a ragionare passo dopo passo.
Le risposte sono strutturate in sezioni chiare che mettono in evidenza le connessioni tra i vari argomenti, facilitando una comprensione più profonda. Inoltre, il sistema è in grado di personalizzare l'esperienza creando lezioni su misura, basate sul livello di abilità dimostrato e sulla memoria delle conversazioni precedenti, e può persino somministrare dei quiz per verificare l'apprendimento.
La mossa di OpenAI segue quella di altre grandi aziende tecnologiche nel settore educativo. Già ad aprile, la rivale Anthropic aveva introdotto una "modalità Apprendimento" per il suo modello Claude, con intenti simili. Anche Google si sta muovendo nella stessa direzione, annunciando di recente nuove funzioni per i suoi strumenti AI, come una modalità "canvas" nella Ricerca per creare guide di studio e una funzione in NotebookLM che genera presentazioni video da appunti.
Resta, tuttavia un nodo da sciogliere: la scelta. La modalità studio può essere disattivata a piacimento dall'utente. Ciò significa che il suo successo dipenderà in gran parte dalla motivazione dello studente a impegnarsi in un apprendimento attivo, piuttosto che cedere alla tentazione della risposta facile.
Al momento, come confermato dalla vicepresidente per l'istruzione di OpenAI, Leah Belsky, non esistono strumenti per genitori o amministratori scolastici che possano forzare l'attivazione di questa modalità. Dietro questa nuova funzione ci sono "istruzioni di sistema personalizzate", sviluppate in collaborazione con insegnanti, scienziati ed esperti di pedagogia. Questo approccio permette a OpenAI di migliorare rapidamente l'esperienza sulla base del feedback reale degli studenti. Per il futuro, l'azienda prevede di integrare visualizzazioni più chiare, la possibilità di impostare obiettivi di apprendimento e una personalizzazione ancora più profonda. Volete provarla? Vi basta aprire questo link.