ChatGPT amplia il suo raggio d’azione nel mondo del lavoro, puntando decisamente verso una maggiore integrazione con gli strumenti digitali utilizzati ogni giorno dalle aziende. La novità più rilevante è la possibilità di collegarsi direttamente a servizi di archiviazione cloud come Google Drive, Dropbox, OneDrive, SharePoint e Box. Grazie a questa funzione, gli utenti possono ora chiedere a ChatGPT di consultare documenti, fogli di calcolo o presentazioni archiviati in questi ambienti e di fornire risposte basate sui dati contenuti nei file.
Questa connessione non è un semplice collegamento statico: ChatGPT è in grado di accedere ai contenuti tenendo conto delle autorizzazioni già impostate all’interno dell’organizzazione. Può, ad esempio, riassumere le vendite dell’ultimo trimestre da un foglio Excel in Google Drive o estrapolare i punti salienti da una presentazione PowerPoint archiviata su Dropbox. Ogni informazione viene accompagnata da indicazioni precise sulla fonte da cui proviene, così da garantire trasparenza e tracciabilità dei dati consultati.
Ma l’aggiornamento non si ferma qui. Tra le funzioni appena introdotte c’è anche una modalità “recording” pensata per le riunioni: ChatGPT può infatti registrare una conversazione, trascriverla in tempo reale e restituire un verbale comprensivo di trascrizione, riepilogo e punti d’azione. Questa funzione, disponibile inizialmente per gli utenti macOS del piano Team, rappresenta un supporto concreto per chi organizza o partecipa frequentemente a incontri di lavoro, semplificando la gestione delle informazioni emerse durante il confronto. I file audio vengono eliminati subito dopo la trascrizione e i dati seguono le policy di conservazione del workspace a cui appartengono.
Un ulteriore passo avanti è rappresentato dall’adozione del Model Context Protocol (MCP), uno standard aperto che consente alle aziende di collegare ChatGPT a strumenti e database interni senza dover sviluppare integrazioni personalizzate. Grazie a questa compatibilità, ChatGPT diventa uno strumento ancora più flessibile per la ricerca e l’analisi, capace di combinare dati interni e fonti online per creare report complessi e approfonditi. Questa funzionalità è disponibile per gli utenti dei piani Pro, Team ed Enterprise.
Tutto questo avviene mentre l’uso di ChatGPT in ambito aziendale continua a crescere: OpenAI ha dichiarato di aver raggiunto tre milioni di utenti business paganti, in aumento rispetto ai due milioni registrati solo a febbraio. Tra le aziende che già adottano le soluzioni professionali offerte dalla piattaforma ci sono realtà come Morgan Stanley, Lowe’s e Uber, a dimostrazione della fiducia crescente verso l’uso dell’AI come supporto operativo nel mondo del lavoro.