Chi era Charlie Kirk, il “wunderkind” del conservatorismo
A soli 31 anni, Charlie Kirk era già una leggenda nel mondo conservatore statunitense. Nato nel 1993 ad Arlington Heights, nell’Illinois, aveva scelto presto l’attivismo rispetto all’università: lasciò Harper College per dedicarsi completamente alla politica. Nel 2012, quando molti suoi coetanei erano alle prese con esami e stage, fondò Turning Point USA, un’organizzazione studentesca che in pochi anni avrebbe raggiunto più di 3.500 scuole superiori e università. Obiettivo dichiarato: promuovere i principi del libero mercato, del governo limitato e dei valori tradizionali tra i giovani.
Kirk non si limitava alle idee: trasformò Turning Point in una macchina mediatica ben finanziata, raccogliendo nel 2023 oltre 92 milioni di dollari in donazioni. Con i suoi podcast, libri come The MAGA Doctrine e una presenza social colossale (più di 7 milioni di follower su Instagram e TikTok) era riuscito a parlare direttamente alla generazione che consuma informazione fuori dai canali tradizionali. Alcuni lo vedevano come un possibile futuro candidato presidenziale. Donald Trump lo considerava un amico fidato, lo invitava spesso alla Casa Bianca e lo definiva pubblicamente “leggendario”.
Una vita privata sotto i riflettori
Dietro l’immagine pubblica, Kirk mostrava spesso il suo lato familiare. Nel 2021 aveva sposato Erika Frantzve, ex Miss Arizona USA, anche lei attiva nel mondo conservatore e autrice di podcast. Insieme avevano avuto due figli, nati nel 2022 e nel 2024. Evangelico praticante, Kirk intrecciava spesso fede e politica, convinto che la religione dovesse restare una bussola per la società americana.
Chi è Erika Frantzve
Erika Frantzve, moglie di Charlie Kirk, è nata in Arizona nel 1988 e ha vinto il titolo di Miss Arizona USA nel 2012. Dopodichè, ha proseguito i suoi studi in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali presso la Arizona State University, conseguendo poi un Juris Master in American Legal Studies alla Liberty University e un dottorato in Christian Leadership. La sua carriera spazia dalla conduzione di podcast come Midweek Rise Up, incentrato su temi religiosi e di crescita personale, alla gestione di progetti imprenditoriali e filantropici, tra cui la linea di abbigliamento Proclaim Streetwear e l’organizzazione non profit Everyday Heroes Like You. Sposata con Charlie Kirk dal maggio 2021, Erika è madre di due figli e ha sempre cercato di proteggere la loro privacy, integrando la fede cristiana in ogni aspetto della sua vita pubblica e privata.
Il format dei dibattiti e la strategia MAGA
Il suo marchio di fabbrica era il “Prove Me Wrong Table”, il tavolo “Dimostrami che ho torto”. Invitava studenti a sfidarlo su temi divisivi, come immigrazione, aborto, diritti civili, e trasformava quei confronti in clip virali su TikTok e YouTube. Questo approccio diretto aveva attratto consensi tra i conservatori e irritato i critici, che lo accusavano di provocazioni calcolate. Kirk stesso, in un’intervista, spiegava: “Non temo il dissenso. La cosa peggiore è quando qualcuno è d’accordo ma resta a casa e non vota”.
Diritti civili e aborto: qual era la posizione di Charlie Kirk?
Charlie Kirk aveva posizioni nettamente conservatrici su aborto e diritti civili, che considerava temi centrali della sua battaglia culturale. Si definiva “pro-life senza eccezioni”, sostenendo restrizioni molto severe all’aborto e opponendosi alle leggi che ne facilitassero l’accesso anche in casi di stupro o incesto. Nei suoi interventi pubblici e podcast, descriveva l’aborto come “il problema morale più grande d’America” e invitava i giovani conservatori a organizzarsi per ribaltare le sentenze che ne garantivano la tutela federale. Sul fronte dei diritti civili, Kirk sosteneva la difesa della libertà religiosa e della libertà di parola come priorità assolute, spesso in contrasto con le politiche di inclusione LGBTQ+ e le campagne per l’equità razziale nelle università. Per i suoi critici, queste posizioni erano espressione di una visione regressiva; per i suoi sostenitori, invece, rappresentavano un baluardo contro quella che definivano “cultura della cancellazione” e l’eccessiva ingerenza del governo nella vita privata.
Kirk contro il femminismo "radicale"
Charlie Kirk vedeva i ruoli di uomini e donne attraverso una lente conservatrice e tradizionalista. Nei suoi discorsi e podcast ha spesso sottolineato l’importanza della maternità e della famiglia come pilastri della società, criticando quello che definiva “femminismo radicale” per aver, a suo dire, svalutato la maternità e minato l’unità familiare. Sosteneva che le donne potessero avere carriere di successo, ma ribadiva che la realizzazione personale non dovrebbe avvenire “a scapito” della famiglia o dei valori tradizionali. Questa posizione lo ha reso popolare tra alcune frange del movimento conservatore, ma gli ha anche attirato critiche da parte di attiviste e commentatori progressisti, che lo accusavano di ridurre le donne a ruoli limitati e di ignorare le sfide strutturali legate alla parità di genere.
L’attentato nello Utah e le indagini in corso
Martedì 10 settembre 2025, Kirk si trovava al campus della Utah Valley University, a Orem, per la prima tappa del suo tour American Comeback. Seduto sotto un gazebo, stava rispondendo a una domanda sulla violenza armata quando un proiettile lo ha colpito al collo. Davanti a lui c’erano migliaia di studenti e, tra il pubblico, sua moglie e i due figli piccoli.
Secondo le prime ricostruzioni delle autorità, il colpo sarebbe partito da un edificio adiacente. Un’allerta immediata ha portato alla chiusura del campus e a un’evacuazione edificio per edificio. Due persone sono state fermate e rilasciate; il sospetto rimane a piede libero. La polizia dello Utah ha definito l’attacco “mirato” e le indagini sono tuttora in corso.
Le reazioni, da Trump all’Europa
Donald Trump è stato il primo ad annunciare pubblicamente la morte di Kirk, definendolo “un grande patriota” e ordinando bandiere a mezz’asta fino a domenica. Anche l’ex presidente Joe Biden, Kamala Harris e Hillary Clinton hanno condannato l’attacco. Dall’Europa, Giorgia Meloni, Roberta Metsola e Matteo Salvini hanno espresso cordoglio, mentre Benjamin Netanyahu ha parlato di “un amico coraggioso di Israele”.
Turning Point USA, in una nota ai membri, ha scritto: “Charlie ha raggiunto la sua ricompensa eterna con Gesù Cristo in Paradiso. Continueremo il suo lavoro, più determinati che mai”.