In questo diciassettesimo episodio di “Chiedi allo sviluppatore”, una serie di interviste in cui gli sviluppatori entrano nel dettaglio dei processi creativi seguiti da Nintendo e dei particolari più insoliti su cui si sono soffermati, parliamo con gli sviluppatori di GameChat (1), una delle nuove funzioni di Nintendo Switch 2.
Capitolo 1: Una funzione distintiva
Capitolo 2: Atmosfera da festival
Capitolo 3: Sotto una luce diversa
Per iniziare, vorrei chiedervi di presentarvi brevemente.
Ono:
Salve, sono Sumikazu Ono, dell’Entertainment Planning Department. Ero il director in carica di supervisionare lo sviluppo delle funzioni integrate della console Nintendo Switch 2. In altre parole, mi occupavo del software che si trova preinstallato sulla console. Seguo lo sviluppo di software integrato fino dai miei inizi alla Nintendo e, da quando come programmatore mi unii allo sviluppo del Diario per Nintendo 3DS, ho sempre lavorato a fianco di Tokunaga-san. Per Nintendo Switch ho ricoperto il ruolo di programming director, supervisionando le funzioni integrate, ma stavolta l’ambito delle mie responsabilità è stato perfino più ampio.
Tokunaga:
Salve, sono Eiji Tokunaga, di Nintendo Systems Co., Ltd. Come technical director per le funzioni integrate, ho diretto lo sviluppo del software di sistema e dei server necessari al loro funzionamento. Anch’io mi sono occupato dello sviluppo di software di sistema fin dai tempi del Nintendo 3DS. Ono-san e io sviluppiamo software di sistema qui in sede da molto tempo, perciò ora vederci entrambi a capo dei rispettivi team è una cosa molto particolare per noi.
Tamura:
Salve. Sono Yoshitaka Tamura del Technology Development Department. Io mi sono occupato dello sviluppo della telecamera per Nintendo Switch 2, in vendita separatamente, che si collega alla console. Il mio ruolo è stato quello di valutare le specifiche della telecamera, sulla base di quali funzioni dovesse avere, e di come il suo utilizzo assieme a GameChat potesse offrire ai giocatori un’esperienza migliore. In passato sono stato coinvolto nello sviluppo della telecamera IR di movimento e del rumble HD per controller e accessori, e ho anche fatto da project leader per Ring Fit Adventure (2).
Dato che GameChat è una funzione integrata, suppongo che il progetto GameChat si sia svolto di pari passo con lo sviluppo di Switch 2. Quand’è iniziato lo sviluppo?
Ono:
Credo che lo sviluppo sia iniziato nel 2020, quando abbiamo cominciato a pensare alle funzioni integrate nel nuovo hardware. Al tempo ancora non avevo idea di che forma avrebbe avuto il nuovo hardware, ma avevo sentito dire che il team stava pensando di creare un successore per Nintendo Switch. Poi Kawamoto-san (4) ci chiese: “Avete qualche idea per delle funzioni integrate che possano essere distintive del nuovo hardware?” Ci fu un brainstorming e con esso capimmo che una chat vocale preinstallata poteva essere una buona idea.
Con Nintendo Switch è possibile accedere alla chat vocale tramite l’app per smartphone e usarla nei giochi compatibili. Cosa vi ha fatto decidere di avere una chat vocale integrata?
Ono:
Quando Kawamoto-san ci chiese delle idee, fissò il tema della “sala studenti”. Una sala studenti è uno spazio dove gli studenti si radunano e stanno assieme. Discutemmo di come sarebbe stato bello ricreare l’atmosfera di una sala studenti. dove ognuno viene non solo per giocare ma anche soltanto per passare il tempo. Il concetto della sala studenti coincideva con l’idea di chat vocale integrata che il team aveva in mente. Finora, giocare online con i titoli Nintendo voleva dire che ognuno si sarebbe collegato per giocare allo stesso gioco. Più di ogni altra cosa volevamo ricreare uno spazio dove le persone si sarebbero ritrovate spontaneamente, sia per divertirsi con lo stesso gioco, che a giochi diversi, o persino soltanto per guardare. Il team sostenne che tale spazio avrebbe creato una nuova modalità di chat vocale, diversa dalle precedenti chat vocali di Nintendo. Questo si associava al concetto di “sala studenti”, perciò decidemmo di creare un prototipo.
Tokunaga:
Secondo il nostro team, la tecnologia di comunicazione sarebbe stata fondamentale per la prossima console da gioco. Diversi di noi avevano in mente la stessa cosa, e ognuno stava facendo ricerche per conto proprio: alcuni sulla chat vocale, altri sullo streaming in tempo reale, altri su microfoni con la cancellazione del rumore. Fu più meno a quel tempo che Ono-san mi contattò chiedendomi se fosse possibile implementare una funzione per facilitare la comunicazione tra gli utenti. Risposi: “Il nostro team sta proprio studiando qualcosa del genere. Perché non facciamo una demo assieme?” Da quel momento, la prima demo fu completata abbastanza rapidamente, e fin dalle prime fasi eravamo convinti che ne sarebbe uscito qualcosa di buono.
Ono:
Sono rimasto di sasso quando ho saputo che il team di Tokunaga-san stava già studiando qualcosa di simile. (Ride) Decidemmo di realizzare un prototipo ma, al tempo, Switch 2 non aveva ancora preso forma, perciò usammo una console Switch con memoria e CPU potenziate. Dato che entrambi i team avevano già svolto diverse ricerche, il prototipo fu completato in soli sei mesi circa.
Alla fine GameChat è diventata una delle funzioni integrate di Switch 2 più importanti, ma era questo quel che volevate fin dall’inizio dello sviluppo?
Ono:
Sviluppando GameChat avevamo presente che sarebbe diventata una funzione distintiva di Switch 2. Durante lo sviluppo, abbiamo avuto l’opportunità di far provare GameChat ai dirigenti di Nintendo. Vederli provare la funzione per la prima volta ed essere in grado di usare la chat video e condividere schermi di gioco ci fece capire che avrebbe potuto funzionare.
Tokunaga:
Mentre condividevano i loro schermi, i dirigenti ricordavano con gioia i tempi dello sviluppo dei giochi per Super NES (5) e Nintendo 64 (6) a cui stavano giocando. Fu allora che compresi il potenziale di questa funzione.
Ono:
Tuttavia capivamo che, prima di poterci ritenere davvero sicuri che sarebbe diventata una funzione distintiva di Switch 2, avremmo dovuto studiare più a fondo il potenziale della condivisione di schermi durante il gioco. Perciò abbiamo passato circa due ore al giorno giocando a vari titoli condividendo i nostri schermi tramite GameChat, continuando a esaminare le varie situazioni in cui sarebbe stato divertente usare tale funzione.
E tutti noi reagimmo: “Wow, non sapevamo che esistesse un puzzle game del genere!” Il giorno dopo, l’intero team stava giocando allo stesso gioco. (Ride) Quello fu il momento in cui capimmo l’importanza della condivisione dello schermo di gioco.
Tokunaga:
Quando provai GameChat con The Legend of Zelda: Breath of the Wild (8), trovai interessante il fatto che mi pareva di giocare a un titolo online, anche se non lo era.
Quindi GameChat può dare nuovo valore a giochi già esistenti. Ma serve qualcos’altro per sfruttare questa funzione?
Ono:
Beh, per usare GameChat è necessaria un’iscrizione a Nintendo Switch Online (9), ma all’inizio, fino al 31 marzo 2026, anche chi non è iscritto potrà utilizzarla. Con un’iscrizione a Nintendo Switch Online si ha anche accesso ai titoli classici per NES (10), Super NES e altro, perciò credo che i giocatori si divertiranno un sacco a usare GameChat con questi giochi.
Tamura:
Anche se ci eravamo resi conto di come GameChat potesse aumentare i modi in cui divertirsi con i giochi, eravamo consci che fosse importante che fosse facile da usare. La chat vocale o video nei videogiochi di solito richiede un po’ di lavoro per allestire l’attrezzatura necessaria. Dato che però Switch 2 ha un microfono integrato, si può usare la chat vocale con facilità, e la telecamera per Nintendo Switch 2, venduta separatamente, è semplice da installare e usare. Grazie al miglioramento delle prestazioni dell’hardware e dei progressi anno dopo anno degli ambienti e delle strutture di rete, siamo finalmente arrivati al punto in cui questa funzione può essere facilmente realizzata.
Ho pensato che sarebbe stato scomodo dover mettere il gioco in pausa, andare al menu HOME, avviare la chat e poi tornare al gioco, ogni volta che si voleva usare quella funzione. Per questo abbiamo richiesto l’implementazione di un pulsante speciale mentre la progettazione hardware era ancora in corso. È stata una richiesta dell’ultimo minuto, giusto prima che venissero realizzati i modelli preliminari dei controller.
Tamura:
Credo però che avere il pulsante C sia stata senza dubbio la scelta giusta. Premere il pulsante C per iniziare una chat, avviare la telecamera o regolare le impostazioni è davvero intuitivo, e crea un’esperienza del tutto nuova per i giocatori.
Tokunaga:
In definitiva, siamo stati in grado di implementare un metodo di comando davvero semplice che permette ai giocatori di avviare immediatamente GameChat, semplicemente premendo il pulsante C, ogni volta che lo desiderano.