Chip nel cervello: la Cina accelera la sfida tecnologica con le BCI

https://www.hdblog.it/tecnologia/articoli/n624785/chip-neurali-cina-sfida/

HDblog.it Jul 09, 2025 · 2 mins read
Chip nel cervello: la Cina accelera la sfida tecnologica con le BCI
Share this

Un uomo privo di arti in grado di giocare a scacchi con il pensiero e persone paralizzate che tornano a muovere le mani per mangiare in autonomia. Ormai questi non sono scenari da un futuro lontano, ma i risultati concreti che emergono dalla recente e intensa spinta della Cina nel campo delle interfacce uomo-macchina. Possiamo senza ombra di dubbio dire che la competizione tecnologica globale si sta infiammando, con Pechino che punta a diventare un leader in un settore finora associato principalmente a iniziative statunitensi come Neuralink di Elon Musk.

Il governo cinese ha infatti identificato nei chip neurali un'area di innovazione prioritaria, supportando con ingenti investimenti aziende emergenti come StairMed e NeuroXess di Shanghai. Queste società sono in prima linea nella sperimentazione di dispositivi che promettono di trasformare la vita di persone affette da gravi disabilità. Le storie che emergono da questi studi clinici sono cariche di speranza e raccontano di una svolta sempre più vicina.

Uno dei casi più emblematici riguarda l'impianto di un'interfaccia dotata di sessantaquattro sensori super-sottili, con uno spessore pari a un centesimo di quello di un capello umano, che penetrano direttamente nella corteccia cerebrale. È grazie a questo sistema che il primo partecipante al trial, un uomo privo di arti, ha potuto usare il suo pensiero per giocare a scacchi e altri videogiochi su un computer.

Altrettanto straordinari sono i risultati ottenuti con approcci meno invasivi. Un'interfaccia composta da sole otto sonde, collegata a un guanto pneumatico, ha permesso a una persona paralizzata di riacquistare il controllo dei movimenti della mano. Il primo paziente, operato a ottobre 2023, oggi può mangiare e bere in completa autonomia. A questo successo iniziale è seguito il coinvolgimento di altri venti pazienti.

La portata di questa trasformazione tecnologica si manifesta anche in altri ambiti, infatti, nel luglio del 2024 un dispositivo con ben 256 sonde ha consentito a una donna affetta da epilessia di controllare una sedia a rotelle e usare i social media dopo solo due settimane. Un chip simile ha inoltre restituito la capacità di comunicare a una paziente con un tumore cerebrale, permettendole di esprimersi in mandarino a una velocità di cinquanta parole al minuto.

Questi non sono semplici esperimenti isolati, ma i primi, concreti capitoli di una narrazione tecnologica che un tempo consideravamo parte esclusiva della letteratura fantascientifica, e quando si parla di salute non possiamo che gioirne.