Google ha presentato durante il suo evento annuale Google I/O una novità pensata per rendere la sicurezza online più accessibile e meno frustrante: il suo browser Chrome sarà presto in grado di cambiare automaticamente le password ritenute deboli o compromesse. L’iniziativa punta a semplificare un passaggio spesso trascurato dagli utenti, ovvero l’aggiornamento delle credenziali non sicure.
Secondo quanto riportato da un post ufficiale dell’azienda, quando Chrome rileverà una password compromessa durante l’accesso a un sito, il gestore di password di Google proporrà all’utente di correggerla in automatico. Su siti web compatibili, il browser potrà generare una nuova password complessa e aggiornarla al posto dell’utente, senza che questi debba intervenire manualmente. Una comodità che potrebbe ridurre drasticamente i rischi legati all’utilizzo di credenziali deboli o già trafugate.
Parisa Tabriz, vicepresidente e general manager di Chrome, ha spiegato durante un incontro con la stampa che molti utenti, pur essendo avvisati di avere una password vulnerabile, tendono a ignorare l’avvertimento semplicemente perché cambiarla è fastidioso. “Se qualcosa è fastidioso, sappiamo che la gente tende a non farlo,” ha detto Tabriz. “Per questo vediamo il cambiamento automatico delle password come un vantaggio sia in termini di sicurezza sia di praticità. È un beneficio doppio per gli utenti.”
Google ha sottolineato che il controllo resterà sempre nelle mani dell’utente, pertanto il browser non cambierà le password senza autorizzazione. Ogni aggiornamento automatico richiederà infatti un consenso esplicito, questo per garantire che le persone siano sempre consapevoli delle modifiche apportate alle proprie credenziali.
L’introduzione della novità è stata fatta con largo anticipo per dare modo agli sviluppatori di adeguare i propri siti e applicazioni. Il lancio ufficiale della funzione è previsto per la fine del 2025. Ricordiamo che già oggi il gestore password di Chrome avvisa gli utenti quando una password è considerata insicura, spesso sulla base di database di credenziali violate disponibili sul web. Con il prossimo aggiornamento, non si limiterà ad avvisare, ma potrà anche agire direttamente, se autorizzato.