Cina e Russia costruiranno una centrale nucleare sulla Luna entro il 2036

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HDblog.it May 27, 2025 · 2 mins read
Cina e Russia costruiranno una centrale nucleare sulla Luna entro il 2036
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Mentre gli Stati Uniti stanno rivedendo al ribasso le proprie ambizioni spaziali, la Cina e la Russia rafforzano la loro alleanza lunare con un nuovo e significativo accordo: la costruzione congiunta di una centrale elettrica a energia nucleare sulla superficie lunare. La notizia arriva da un memorandum di cooperazione firmato tra i due Paesi, che prevede il completamento della struttura entro il 2036 e l’integrazione nel progetto della International Lunar Research Station (ILRS), la base permanente che le due potenze stanno pianificando al polo sud della Luna.

L’annuncio ha un peso politico e tecnologico rilevante, soprattutto alla luce delle recenti incertezze espresse dalla NASA riguardo al futuro della stazione orbitale lunare Gateway. L’agenzia spaziale statunitense, secondo la proposta di bilancio per il 2026 avanzata dall’amministrazione Trump, potrebbe dover abbandonare temporaneamente il progetto, mettendo a rischio il calendario della missione Artemis III, ora prevista per il 2027.

Il piano lunare di Cina e Russia, al contrario, avanza spedito. Secondo Yury Borisov, direttore generale di Roscosmos, la centrale nucleare lunare sarà costruita tramite sistemi completamente automatizzati, senza presenza umana sul sito. Sebbene i dettagli tecnici restino riservati, Borisov ha dichiarato che la tecnologia necessaria è “quasi pronta”.

La ILRS non sarà solo un avamposto energetico: ospiterà ricerche scientifiche e testerà soluzioni per operazioni robotiche di lungo periodo, preparando il terreno a una futura presenza umana. La missione Chang’e-8 della Cina, prevista per il 2028, sarà la prima a portare un astronauta cinese sulla superficie lunare e a iniziare la costruzione della base.

Secondo la roadmap ufficiale del programma, la costruzione robotica dell’avamposto si svolgerà tra il 2030 e il 2035, utilizzando cinque lanci con razzi super pesanti. Seguirà un’espansione della struttura, con stazioni secondarie all’equatore lunare e sul lato nascosto del satellite, collegate a una piattaforma orbitale. L’intero sistema dovrebbe essere operativo entro il 2050, alimentato da fonti solari, radioisotopiche e nucleari.

L’ILRS ha già raccolto il sostegno di 17 Paesi, tra cui Egitto, Pakistan, Venezuela, Thailandia e Sudafrica, rafforzando il profilo internazionale del progetto. L’obiettivo finale è ambizioso: creare un’infrastruttura lunare stabile che funga da trampolino per missioni su Marte, includendo veicoli pressurizzati, rover robotici e sistemi avanzati di comunicazione Terra-Luna.

In netto contrasto, la NASA rischia di perdere il suo vantaggio competitivo nel nuovo “corsa alla Luna”. Il programma Artemis, che avrebbe dovuto rappresentare il ritorno degli Stati Uniti sulla superficie lunare dopo oltre mezzo secolo, è stato rallentato da ritardi tecnici e tagli di bilancio, mentre la stazione orbitale Gateway resta senza garanzie di finanziamento.