Cina, nuovo record per gli impianti con batterie al vanadio: fino a 1 TWh l'anno

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HDblog.it Jul 08, 2025 · 1 min read
Cina, nuovo record per gli impianti con batterie al vanadio: fino a 1 TWh l'anno
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In Cina si è segnato un altro record negli impianti fotovoltaici per la produzione di energia pulita basati sulle batterie a flusso di vanadio: Rongke Power ha annunciato, in partnership con diverse altre entità, il completamento dei principali lavori di costruzione del nuovo sito più grande basato su questa tecnologia - un impianto da oltre 200 MW per 1 GWh con un parco di pannelli solari da 1 GW.

Il sito misura circa 1.800 ettari, e si trova nella contea di Jimusar-Xinjiang, in Cina. L’investimento necessario per la realizzazione di questo impianto è stato di circa 520 milioni di dollari. Sempre secondo le stime ufficiali, l’impianto dovrebbe permettere alla Cina di ridurre le emissioni di anidride carbonica per oltre 1,6 milioni di tonnellate l’anno.

Secondo le stime ufficiali questo impianto, una volta a pieno regime, dovrebbe essere in grado di produrre fino a 1 TWh di energia elettrica l’anno, con tempi di accumulo intorno alle 5 ore. In questo modo Rongke Power, che si occupa proprio dello sviluppo delle batterie VRFB (Vanadium Redox Flow Battery), raggiunge il traguardo dei 3 GWh totali a livello globale. Il precedente record per i siti VRFB era sempre basato sulle batterie Rongke, e produceva 100 MW per 400 MWh. Era stato realizzato nel 2022.

I partner del nuovo progetto sono:

  • Huaneng Xinjiang Jimusar Power: si è occupata dello sviluppo e della coordinazione del progetto.
  • PowerChina Northwest Engineering: si è occupata della progettazione del sito.
  • Dalian Institute of Chemical Physics, Università dello Xinjiang: hanno fornito assistenza a livello più teorico/accademico tra valutazioni ambientali, ricerca e sviluppo, e supporto tecnico.

Le batterie al vanadio hanno alcuni vantaggi chiave rispetto alle più tradizionali a ioni di litio, tecnologia che per esempio troviamo anche negli smartphone e nei computer portatili. Tanto per cominciare non c’è rischio di incendio o esplosioni, hanno un ciclo vitale stimato molto elevato (intorno ai 15 anni), e sono più versatili. Per contro, la densità energetica è relativamente bassa, e i costi iniziali sono molto elevati. L’impianto di cui vi abbiamo appena raccontato è proprio fondamentale per valutare l’effettiva fattibilità di questa tecnologia su larga scala.