La Cina ha presentato un nuovo sistema di intelligenza artificiale che richiama da vicino il funzionamento del cervello umano e che, secondo i suoi creatori, è in grado di superare di oltre cento volte la velocità dei modelli tradizionali. Si chiama SpikingBrain 1.0 ed è stato sviluppato dall’Istituto di Automazione dell’Accademia Cinese delle Scienze a Pechino. L’obiettivo dichiarato è quello di ridurre drasticamente i consumi energetici, sfruttando una tecnologia completamente basata su chip domestici, prodotti dall’azienda MetaX, invece di affidarsi a quelli della statunitense Nvidia, leader mondiale del settore.
Il cuore del progetto è il cosiddetto “spiking computation”, un approccio che imita il comportamento dei neuroni biologici. A differenza dei modelli Transformer più diffusi, che attivano enormi reti di calcolo a ogni input, SpikingBrain mantiene silenziosa gran parte della rete, accendendo solo i nodi stimolati da un segnale specifico. In questo modo il sistema risponde in maniera selettiva, consumando meno energia e riducendo il tempo di elaborazione.
Per testarne le potenzialità, i ricercatori hanno sviluppato due versioni: una da 7 miliardi di parametri e una più grande da 76 miliardi, addestrate su circa 150 miliardi di token. Un quantitativo di dati ridotto, se paragonato agli standard dei modelli linguistici più avanzati.
Nonostante ciò, i risultati riportati sono sorprendenti: il modello minore ha risposto a un input da 4 milioni di token oltre 100 volte più velocemente di un sistema convenzionale. In un altro test, una variante di SpikingBrain ha generato il primo token di una sequenza da un milione di parole con una velocità 26 volte superiore rispetto alle architetture classiche.
Oltre alle prestazioni, il progetto si distingue per la stabilità operativa. Il sistema ha funzionato per settimane senza interruzioni su centinaia di chip MetaX, dimostrando la possibilità di una gestione su larga scala con hardware sviluppato interamente in Cina. Questo aspetto è particolarmente rilevante nel contesto geopolitico attuale, in cui l’accesso ai semiconduttori più avanzati è limitato dalle restrizioni commerciali imposte dagli Stati Uniti.
Le applicazioni potenziali sono numerose: dall’analisi di testi legali e medici di grandi dimensioni alla ricerca in fisica delle alte energie, passando per attività complesse come il sequenziamento del DNA. Tutti settori in cui la capacità di elaborare rapidamente enormi quantità di dati può fare la differenza.
Il progetto si inserisce in un filone più ampio di ricerca chiamato “neuromorphic computing”, che mira a riprodurre l’efficienza straordinaria del cervello umano, capace di gestire funzioni cognitive complesse con un consumo di soli 20 watt.