La Cina continua a spingere con il suo programma spaziale, e proprio di recente ha svelato i dettagli di una missione che punta a verificare la possibilità di deviare l’orbita di un asteroide vicino alla Terra attraverso l’impatto controllato di una sonda. L’annuncio è arrivato da Wu Weiren, capo progettista del programma di esplorazione lunare cinese e membro dell’Accademia di Ingegneria, durante la terza conferenza internazionale Tiandu a Hefei, nella provincia di Anhui.
Il progetto prevede l’impiego di due veicoli spaziali: uno destinato a colpire l’asteroide e un altro incaricato di osservarne la traiettoria prima e dopo l’impatto. Secondo le prime stime, la deviazione sarà minima, poco più di 3-5 centimetri, ma sufficiente a dimostrare che l’intervento umano può modificare il percorso di un corpo celeste. Un risultato simile porterebbe Pechino a essere la seconda nazione al mondo, dopo gli Stati Uniti, a testare sul campo una tecnologia di difesa planetaria.
Questo è il piano operativo: la sonda osservatrice si avvicinerà all’asteroide per raccogliere dati dettagliati sulla sua composizione e sul moto. Successivamente entrerà in scena l’impattatore, che a velocità elevatissima colpirà la superficie. Grazie al supporto di telescopi da Terra e da orbita, il momento dell’impatto verrà monitorato con strumenti di imaging avanzati per verificare l’entità dello spostamento.
La visione delineata dal progettista Wu include tre pilastri: un sistema di allerta precoce, la capacità di risposta rapida nello spazio e una rete di cooperazione internazionale. Non a caso, la Cina ha ribadito la disponibilità a condividere i dati raccolti e a collaborare con altri Paesi nella creazione di un quadro globale di sicurezza contro possibili minacce cosmiche.
Gli asteroidi, d’altronde, hanno una duplice natura. Sono considerati “fossili” del sistema solare e contengono materiali preziosi come ferro, nichel e metalli rari. Allo stesso tempo, restano una delle maggiori preoccupazioni per la sopravvivenza dell’umanità: basti ricordare l’impatto di Chelyabinsk del 2013, che pur senza causare vittime dirette provocò oltre 1.500 feriti. Secondo i dati NASA, già nel 2021 erano stati individuati oltre 26.000 asteroidi vicini alla Terra, con più di 2.100 classificati come potenzialmente pericolosi.
Ricordiamo che nel 2022 la NASA aveva testato con successo la missione DART, riuscendo a modificare l’orbita dell’asteroide Dimorphos. Ora Pechino vuole dare la propria risposta, rafforzando la posizione acquisita negli ultimi anni con il programma Tianwen. Solo pochi mesi fa, infatti, la sonda Tianwen-2 è stata lanciata con l’obiettivo di raccogliere campioni dall’asteroide 2016 HO3 e di sorvolare successivamente la cometa della fascia principale 311P.