Cina sviluppa bomba al grafite: può spegnere le città senza distruggerle

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HDblog.it Jul 03, 2025 · 2 mins read
Cina sviluppa bomba al grafite: può spegnere le città senza distruggerle
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La guerra moderna non si combatte più soltanto con la distruzione fisica di obiettivi militari e infrastrutture. L'accento si sta spostando sempre più verso la capacità di infliggere una paralisi strategica, disabilitando i sistemi nevralgici di una nazione senza necessariamente abbattere un solo edificio. È proprio in questo scenario che si inserisce l'ultima novità tecnologica militare proveniente dalla Cina: un'arma non convenzionale, spesso definita "bomba alla grafite" o "bomba blackout", progettata specificamente per mettere in ginocchio le reti elettriche.

Un recente video di animazione, diffuso dall'emittente statale cinese CCTV, ha mostrato in dettaglio il funzionamento di questo nuovo ordigno. Le immagini illustrano un missile, lanciato da un veicolo terrestre, che una volta giunto sull'obiettivo rilascia novanta sub-munizioni cilindriche. Queste, dopo un primo impatto con il suolo, rimbalzano per poi detonare a mezz'aria, disperdendo una fitta nube di filamenti di carbonio trattati chimicamente. Queste sottilissime fibre, altamente conduttive, si insinuano ovunque, creando cortocircuiti su trasformatori, sottostazioni e altre componenti della rete di distribuzione, provocando un blackout istantaneo su vasta scala. Secondo quanto dichiarato nel video, un singolo attacco sarebbe in grado di coprire un'area di almeno 10.000 metri quadrati, causando una "perdita completa di elettricità".

Sebbene la CCTV non abbia fornito una designazione ufficiale per questo sistema d'arma, la sua descrizione e il suo funzionamento coincidono perfettamente con i principi delle bombe alla grafite. Il missile vettore avrebbe una gittata di circa 290 chilometri e una testata dal peso di 490 chilogrammi, sufficiente per colpire e neutralizzare diversi nodi della rete elettrica in una sola missione. Il sistema sarebbe stato sviluppato dalla China Aerospace Science and Technology Corporation (CASC), uno dei principali appaltatori della difesa del paese.

L'idea di un'arma simile non è del tutto inedita. Gli Stati Uniti hanno già impiegato ordigni analoghi, come le sub-munizioni BLU-114/B, durante i conflitti in Iraq e in Serbia, dove riuscirono a disabilitare fino all'85% della capacità della rete elettrica nazionale nelle fasi iniziali delle operazioni. Tuttavia, la presentazione cinese suggerisce un perfezionamento della tecnologia. Già nel 2017, Chen Chundi, un esperto militare cinese, scriveva che versioni precedenti di queste armi, con testate più piccole, erano già entrate in servizio presso l'Esercito Popolare di Liberazione. Aveva inoltre ipotizzato l'integrazione con sistemi di guida satellitare BeiDou per garantire una precisione millimetrica sul bersaglio.

Questo tipo di attacco, specialmente all'inizio di un conflitto, può accecare i sistemi radar, interrompere le comunicazioni e rallentare i movimenti delle truppe senza colpire direttamente il personale o i centri di comando, offrendo un enorme vantaggio tattico.