Durante un recente test suborbitale, condotto lo scorso 28 maggio dalla compagnia privata cinese, Space Epoch, il razzo sperimentale Yanxingzhe-1 ha trasportato con successo due dispositivi chiave: un modulo laser e un codificatore di fase, progettati per operare in reti quantistiche ultra-sicure.
Il test, durato appena due minuti, ha portato il razzo fino a un'altitudine di circa 2,5 chilometri, per poi effettuare un ammaraggio controllato. Nonostante la brevità del volo, è stato possibile simulare condizioni ambientali estreme come vibrazioni e radiazioni, fondamentali per validare l'affidabilità dei componenti quantistici nello spazio. Gli strumenti erano stati sviluppati presso l’Accademia di Scienze dell’Informazione Quantistica di Pechino, che ha confermato la riuscita della missione attraverso un comunicato diffuso sui social.
A differenza della crittografia tradizionale, che si affida a chiavi digitali e algoritmi, le comunicazioni quantistiche sfruttano un principio fisico sorprendente: l'entanglement quantistico. Due particelle "intrecciate" mantengono lo stesso stato quantistico, anche a distanza di chilometri. È un comportamento che sfida la logica classica, ma che rende praticamente impossibile l’intercettazione o la manipolazione dei dati trasmessi.
Il modulo laser testato aveva il compito di generare impulsi di luce stabili, resistendo al contempo all’azione delle radiazioni spaziali. Il dispositivo di codifica di fase, invece, è stato progettato per manipolare segnali di singolo fotone con una precisione altissima, requisito essenziale per la trasmissione quantistica. Secondo quanto riportato dal South China Morning Post, questa sperimentazione contribuirà alla creazione di una rete di comunicazione spaziale sicura, che potrebbe in futuro connettere satelliti, stazioni a terra e dispositivi mobili in tempo reale.
Parallelamente a Pechino, anche un altro gruppo di ricerca, con sede a Shanghai, ha realizzato un collegamento QSDC terrestre lungo circa 300 chilometri, con una fedeltà dell’entanglement superiore all’85%, sufficiente per una comunicazione affidabile tra città. Le prospettive sono ambiziose: si punta a costruire una rete globale quantistica capace di garantire un livello di sicurezza senza precedenti in ambiti come la difesa, le telecomunicazioni e la finanza.
La Cina, che già nel 2016 aveva lanciato il primo satellite quantistico al mondo, continua quindi a investire nel settore con test reali e infrastrutture dedicate, consolidando il proprio vantaggio competitivo in un campo destinato a ridisegnare la sicurezza delle comunicazioni su scala planetaria.