CogitoLetter: la newsletter contro gli zombie pensata ogni giorno da Rick DuFer

https://dailycogito.substack.com/p/cogitoletter-la-newsletter-contro

Rick DuFer Jun 29, 2025 · 4 mins read
CogitoLetter: la newsletter contro gli zombie pensata ogni giorno da Rick DuFer
Share this
Il Post di oggi è tratto da alcune mie CogitoLetter scelte ad hoc per presentarvi il nuovo progetto che porterò su Substack!

Consigli di lettura, riflessioni non richieste, approfondimenti puntuali, il tutto con lo spirito di Daily Cogito: la newsletter imperdibile per qualsiasi Cacciatore di Zombie!

A partire da oggi sarà possibile leggere la CogitoLetter anche qui su Substack sia come semplici note che riproporranno fedelmente una CogitoLetter passata sia come veri e propri Post che, a partire da una o più CogitoLetter passate, svilupperanno delle riflessioni aggiuntive!

Cominciamo subito!

Quando leggete la CogitoLetter, fateci caso.

- Kurt Vonnegut, semicit.

COMMENTINO:

Prendersi mezz'ora al giorno per leggere la CogitoLetter: te ne accorgi? Io mi accorgo della fortuna che vivo nel dedicarmi un'oretta, ogni mattina, a questa attività di pulizia dell'animo: la scelta della citazione mi accende lo sguardo, le parole che scrivo mi allargano l'orizzonte, l'esprimere in modo semplice e onesto quel che mi passa per la testa è un momento di realizzazione. E voglio accorgermene, senza mai darlo per scontato.

La fortuna di potersi fermare, sottrarsi al tritacarne della vita, e leggere un libro di Giorgio Colli, di David Foster Wallace: sono attimi di costruzione fondamentale, che non devono mai essere dati per scontati.

Ti accorgi dei lussi che riesci a concederti? Oppure, nel marasma dell'intrattenimento opulento, vivi tutto come se fosse un nastro che scorre privo della tua consapevolezza?

"I will not let my future go on without the help of my soul"

canta Greg Holden: e tu, quando fai cose che ti rendono felice, ti aiuti a viverli insieme alla tua anima? Sei presente quando apri la CogitoLetter? Senti accadere le parole che vedi, vivi gli attimi che ti concedi e ti vengono concessi? Mentre scrivo queste parole, con l'uso della mia anima, è come se mettessi in ogni sillaba tutto il percorso, la vita, la stratificazione che mi ha portato qui. Siamo vivi quando facciamo questo con intenzione, siamo zombie quando tralasciamo noi stessi nelle cose che ci rendono felici, vivendole in modo assente. Non dare per scontata la CogitoLetter perché significa, almeno un po', dare per scontato il tuo animo.

RACCORDINO:

Del resto, quante cose facciamo senza essere davvero presenti in esse? La nostra agenda è sempre più fitta, il nostro tempo è sempre più scandito e le attività quotidiane si moltiplicano sempre di più fino a farci sentire quasi sommersi da esse. Ma sono esperienze reali o pretesti per rimanere occupati?

Pretesti per non sentire, per non ascoltare quella voce che viene a disturbarci quando siamo soli: una scusa, insomma, per non essere presenti in noi stessi, per dare per scontata la nostra esistenza. Siamo sempre più fagocitati da distrazioni, da attività - gratificanti o meno, nobili o superficiali - che ci fanno dimenticare di noi, di meravigliarci d’esistere.

A tal proposito mi viene in mente una frase importante di Agostino, tratta dal De Magistro:

E gli uomini se ne vanno a contemplare le vette delle montagne, e i flutti vasti del mare, le ampie correnti dei fiumi, l'immensità dell'oceano, il corso degli astri, e passano accanto a se stessi senza meravigliarsi.

- Agostino, De Magistro

COMMENTINO:

Spesso si cita quella frase di Aristotele: "Filosofare è meravigliarsi" - "thaumazein" in greco antico - e la si fraintende perché si pensa che ci si meravigli di fronte al cielo, all'alba, all'arcobaleno. Ma la filosofia non è la capacità di meravigliarsi di quel che vedono gli occhi, bensì del fatto stesso che esistano occhi capaci di vedere. Miracolosa, infatti, non è l'esistenza della realtà ma il fatto che siano emerse nel mondo creature che, vedendola, possono comprenderla.

Perciò, la filosofia è la capacità di meravigliarsi di sé, di quello che Thomas Nagel chiama "lo sguardo da nessun luogo", che poi sarebbe la mia coscienza. Senza la capacità di vedere in se stessi, nella propria esistenza, quel fenomeno di fronte al quale provare costante meraviglia, di nulla ci si potrà davvero meravigliare.

Al contrario, noi diamo per scontata la nostra esistenza, come se fosse la tara nell'atto di soppesare l'esperienza, dimenticandoci che quest'ultima è possibile solo e soltanto in quanto c'è una coscienza a poterla soppesare. Di fronte all'arcobaleno, prima di stupirti dell'arcobaleno, prova a pensare ai miliardi di anni impiegati dalla natura a formare quel complesso sistema di lenti, specchi e connessioni che permette alla luce di scavare nella tua carne e trasformarsi in immagine. Prova a pensare al fatto che l'arcobaleno stesso, illusione ottica straordinaria, esiste perché esisti tu.

Prova a pensare che l'arcobaleno sei tu, letteralmente: sei tu, connesso agli elementi del cielo. Ed ecco che si aprirà quella strada per la meraviglia, il thaumazein, che è proprio la filosofia.

Allora cosa ne dite di questo nuovo format?

Spero che abbia trovate qualche suggestione utile per affrontare con più consapevolezza e serenità la settimana, a presto!