Con la crescente diffusione di agenti AI in grado di navigare sul web per nostro conto - come ad esempio quelli che prenotano biglietti aerei o che creano playlist musicali - emerge un nuovo rischio per la sicurezza: come possono questi bot utilizzare le nostre password senza memorizzarle e potenzialmente esporle? 1Password ha annunciato oggi una soluzione innovativa a questo problema: una nuova funzionalità chiamata Secure Agentic Autofill.
A differenza del tradizionale riempimento automatico, questo sistema è progettato specificamente per gli agenti AI basati su modelli come Gemini, ChatGPT e Claude. Il principio di funzionamento si basa su un'approvazione umana che garantisce la massima sicurezza. Quando un agente AI che naviga sul web per conto dell'utente arriva a una pagina di login, il nuovo sistema non gli fornisce accesso diretto alla password, bensì l'agente informa l'estensione di 1Password della necessità di una credenziale. A quel punto, 1Password identifica la password corretta e invia una richiesta di approvazione all'utente sul suo dispositivo.
Solo dopo che l'utente ha autenticato la richiesta - ad esempio, tramite Touch ID sul proprio Mac - 1Password inietta le credenziali direttamente nella sessione del browser utilizzata dall'AI, attraverso un canale crittografato end-to-end, facendo in modo che l'agente AI e il modello linguistico sottostante non vedano mai la password in chiaro, eliminando il rischio che possa essere memorizzata o compromessa.
La funzionalità Secure Agentic Autofill è disponibile da oggi in versione early access, inizialmente tramite la piattaforma Browserbase, un'azienda che sviluppa browser e strumenti specifici per gli agenti di intelligenza artificiale. La novità di 1Password è senza dubbio un passaggio fondamentale nell'integrazione di sistemi di compilazione automatici che escludano le AI dall'accesso a informazioni riservate, un passo quindi nella giusta direzione per un web più sicuro, al netto delle sue automazioni.