Consumer Reports: Microsoft estenda il supporto a Windows 10 - e gratis

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HDblog.it Sep 17, 2025 · 2 mins read
Consumer Reports: Microsoft estenda il supporto a Windows 10 - e gratis
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Come sappiamo tra poco (manca meno di un mese ormai) scade ufficialmente il periodo di supporto software garantito da Microsoft per Windows 10, un sistema operativo che è ancora estremamente popolare e diffuso, a dieci anni di distanza dal suo rilascio iniziale. Storicamente il mercato tende a essere un po’ “ostile” a nuove versioni del sistema operativo di Redmond, ma non è l’unico motivo per cui Windows 11 è ancora installato solo sul 50% scarso di PC: in nome della cybersicurezza, Microsoft ha imposto dei limiti hardware piuttosto severi tali per cui molti PC, certo attempati ma ancora perfettamente funzionanti, non possono essere aggiornati.

Le polemiche attorno a questa situazione sono tutt’altro che nuove, ma si sono riaccese nelle scorse ore grazie alla scesa in campo di Consumer Reports, una delle associazioni di consumatori più autorevoli e diffuse al mondo (possiamo definirla grossomodo la versione statunitense di Altroconsumo, per capirci), inviando una lettera aperta direttamente al CEO di Microsoft, Satya Nadella, in cui:

  • critica la scelta di “abbandonare” tutti quei sistemi e quegli utenti, definendo peraltro ipocrita la decisione di farlo in nome della cybersicurezza;
  • critica la pratica di proporre un solo anno di supporto esteso (almeno in ambito consumer), peraltro a pagamento o previa creazione di un account Microsoft online (che, per completezza, è gratuito, ma implica l’invio a Microsoft di un quantitativo non indifferente di dati personali)
  • chiede di prolungare il supporto a Windows 10, gratuitamente, finché Windows 11 non avrà incrementato in modo significativo le proprie quote di mercato.

Secondo gli ultimi dati statistici, circa il 46% dei computer Windows è ancora fermo a Windows 10, e si stima che tra i 200 e i 400 milioni di sistemi non possano essere aggiornati perché non raggiungono i requisiti minimi (ricordiamo, il parametro più critico è la presenza o meno del chip di sicurezza TPU in versione 2.0). Non bisogna andare tanto indietro nel tempo per trovare macchine non idonee: gli ultimi sistemi senza TPU sono usciti una decina scarsa di anni fa. Possono sembrare ere geologiche nel mondo dell'informatica, e in effetti lo sono soprattutto se si pensa ai consumatori privati; ma in ambito aziendale, soprattutto ai bassi livelli - pensiamo al "terminale" di un impiegato o le postazioni nelle fabbriche - i tempi di aggiornamento del parco macchine si dilatano in modo estremo; che ha perfettamente senso, se tutto quello che deve fare il sistema è rispondere a qualche mail e stampare documenti.

L'iniziativa di Consumer Reports è tutt'altro che isolata, ma l'eventuale risposta da parte di Microsoft è decisamente incerta, per non dire improbabile. Nel frattempo, voi come vi state organizzando? Siete già passati a Windows 11 o lo farete tra poco? Coglierete l'occasione per dare una chance a Linux? O approfitterete dell'anno extra in cambio di un account?