Ad aprile 2025, i mercati energetici italiani registrano un ulteriore calo sia del PUN (Prezzo Unico Nazionale) che del PSV (Punto di Scambio Virtuale), segnando una tendenza al ribasso iniziata già a partire da febbraio. Tuttavia, nonostante la discesa, i prezzi restano ancora superiori rispetto allo stesso periodo del 2024.
PUN APRILE 2025Il PUN di aprile 2025 si è attestato a 0,099850 €/kWh, in netta flessione rispetto ai mesi precedenti. A gennaio il valore è stato di 0,143030 €/kWh, a febbraio di 0,150360 €/kWh, mentre a marzo di 0,120550 €/kWh. Il calo rispetto a gennaio è del -30,2%, mentre rispetto a marzo si registra un ulteriore -17,1%.Questo trend discendente è frutto di una combinazione di fattori, sia stagionali che strutturali.
In primo luogo, il clima primaverile più mite ha comportato una netta riduzione della domanda di energia elettrica, in particolare per usi legati al riscaldamento e all’illuminazione. In secondo luogo, si è assistito a un aumento significativo della produzione da fonti rinnovabili, in particolare fotovoltaico ed eolico, che nei mesi primaverili beneficiano di un maggior numero di ore di luce e di condizioni meteorologiche favorevoli.
Un ulteriore elemento di stabilizzazione proviene dal lato dell'offerta: i prezzi del gas naturale, principale fonte di generazione termoelettrica in Italia, sono anch’essi in diminuzione, contribuendo a ridurre i costi complessivi di generazione elettrica. La disponibilità di gas a prezzi più contenuti ha reso meno costosa la produzione nei cicli combinati, ampliando l’effetto calmierante sul mercato elettrico.
Tuttavia, nonostante questa flessione, i livelli del PUN restano ancora più alti rispetto allo stesso periodo del 2024. Ad aprile dello scorso anno, infatti, il PUN si era assestato intorno a 0,086 €/kWh, un dato che evidenzia come il ritorno ai livelli pre-crisi sia ancora lontano, complice l’instabilità internazionale e le incertezze strutturali ancora presenti nel mercato europeo dell’energia.
PSV APRILE 2025Anche il Punto di Scambio Virtuale (PSV) ha continuato la sua discesa ad aprile 2025, toccando quota 0,398350 €/Smc. Un valore significativamente più basso rispetto ai primi mesi dell’anno. A gennaio il valore del PSV si è attestato a 0,528080 €/Smc, a febbraio a 0,560590 €/Smc, mentre a marzo a 0,450460 €/Smc.
Rispetto a gennaio, la riduzione è pari al -24,6%, mentre rispetto a marzo si registra un ulteriore calo dell’11,6%. Il rallentamento è principalmente dovuto alla fine della stagione invernale, che ha portato a un fisiologico calo della domanda, in particolare nel settore civile e del riscaldamento.
Un altro elemento chiave è rappresentato dall’elevato livello delle scorte di gas in Europa, che si mantengono ben oltre la media stagionale grazie a un inverno relativamente mite e a una politica di riempimento prudenziale avviata già dalla scorsa estate. Anche in questo caso, però, i valori restano superiori rispetto allo stesso periodo del 2024, segno che il mercato del gas non ha ancora completamente assorbito gli effetti delle turbolenze geopolitiche e della ristrutturazione delle rotte di fornitura in Europa.