C’è qualcosa di estremamente seducente nell’arte del lasciar intravedere. Ma attenzione: la tendenza trasparenze per l’estate 2025 non è un revival estremo degli anni ’70 o un’eco sfrontata delle dive nude look del passato. È un’evoluzione. Più sottile, più elegante, più ragionata.
I tessuti see-through si fanno poetici: chiffon, voile, tulle, organza, pizzo, crochet. Una nuvola leggera che avvolge il corpo senza svelarlo mai del tutto. È una femminilità che gioca con l’ambiguità, con le sovrapposizioni, con le ombre, e che non ha più paura di mescolare romanticismo e grinta.
L'amara verità delle donne che devono (ancora) avere paura ad uscire da sole la seraUn mix tra sogno e minimalismo
Le trasparenze di oggi non sono sfacciate. Sono sofisticate, morbide, immaginifiche. Le abbiamo viste sfilare sulle passerelle di Armani, con onde perlate tra lilla e turchese, su quelle di Chanel con ,sopvrapposizioni nei toni candy, ma anche su silhouette più rigorose, come i tailleur impalpabili di Akris o Del Core, costruiti su toni latte, burro, cipria.
Un richiamo forte che arriva dagli anni ’90, quando Helmut Lang fece della sheerness uno dei suoi codici stilistici d'elezione. Il minimalismo torna sotto forma di canotte trasparenti, body naked, bandage dress eterei e layering tono su tono che esaltano la pelle, ma senza esporla troppo.
Perché attirano così tanto le trasparenze?
Perché sanno essere sensuali e raffinate allo stesso tempo, perché ci permettono di giocare con il nostro corpo e la nostra personalità. Perché si adattano a ogni stile, da quello più romantico e boho a quello più audace e cittadino. La sheer mania, oggi, non è più una provocazione, ma una dichiarazione di self-confidence. È il piacere di vestirsi per sé, di mostrarsi senza scoprirsi davvero, di lasciar parlare i dettagli. E soprattutto, è una tendenza inclusiva, che si adatta a tutte, senza taglie né diktat, tanto che su Tik Tok è nata la challenge dedicata a chi indossa meglio gli sheer dress.
Come indossarle senza cadere nei cliché
Indossare capi trasparenti è un’arte che si gioca tutta sulla scelta dei materiali e sulla gestione della lingerie. La qualità è fondamentale: chiffon impalpabile, tulle tecnico, organza di seta o voile ben costruiti fanno la differenza tra un look studiato e uno scivolone di stile. Dimenticate il fast fashion e investite in tessuti che cadono bene e non si sformano.
La regola d’oro? La lingerie deve essere all’altezza del look. Bralette in pizzo, bustier in tulle stretch, slip minimal in tonalità neutre o coordinate: non si tratta di “nascondere”, ma di comporre. La biancheria non è più un accessorio invisibile, ma parte integrante dell’outfit. Meglio ancora se preziosa, rifinita, ben costruita. Oltre al classico reggiseno color carne “salvavita”, ma un po' noioso, optate per colori che si armonizzano con la palette dell’outfit, oppure che creano un contrasto elegante. Le stratificazioni aiutano sempre: una sottoveste satinata, un body in rete, un top minimal da mettere sotto fanno sì che la trasparenza resti sofisticata, mai gratuita. In fondo, il segreto è tutto lì: non rivelare tutto, ma far intuire quanto basta. Ecco come fare:
1. Layering intelligente:
Sovrapponete veli, lunghezze diverse, giochi di trasparenza e opacità. Un trench trasparente su un completo minimal, una giacca leggera su un abito a sottoveste. Il vedo-non-vedo si costruisce a strati.
2. Monocromo sì, ma con sfumature:
I look total white, total burro o total lilla funzionano benissimo. Il trucco è scegliere materiali diversi ma nella stessa palette, per un effetto etereo ma strutturato.
3. Mixate con pezzi strong:
Un abito trasparente? Abbinatelo a boots biker o sandali platform. Una camicia in organza? Mettetela con un paio di jeans vissuti o con una longuette di pelle. Il contrasto crea equilibrio.
4. Non solo abiti:
La sheer mania invade tutto il guardaroba: blazer e pantaloni, pencil skirt, camicie, trench e persino scarpe e accessori. Tutto può diventare vedo-non-vedo.