Negli Stati Uniti l’intelligenza artificiale ha sempre più bisogno di energia, ma come appare evidente, le fonti rinnovabili non saranno sufficienti e servirà qualcosa di maggiormente "frizzante". Ecco perché il Dipartimento dell’Energia (DOE) e la National Nuclear Security Administration (NNSA) hanno appena pubblicato un bando per costruire nuovi data center AI alimentati da reattori nucleari avanzati. Una scelta che sembra sempre più inevitabile e che porterà verso un nuovo tipo di “transizione energetica digitale”, dove l’obiettivo non è solo ridurre le emissioni, ma anche garantire un flusso costante di elettricità a infrastrutture che non possono permettersi interruzioni.
Il primo sito scelto è il Savannah River Site, un complesso enorme nel South Carolina nato negli anni ’50 per produrre plutonio e trizio destinati alle armi nucleari. Oggi, dopo decenni di bonifiche, è diventato un centro di ricerca dedicato ai materiali nucleari e all’ambiente. L’altro, l’Oak Ridge Reservation nel Tennessee, è stato il cuore del Progetto Manhattan. Ora entrambi potrebbero ospitare la nuova generazione di reattori modulari avanzati, pensati per fornire energia continua e pulita a sistemi di calcolo che consumano quantità impressionanti di elettricità.
E qui entra in gioco l’AI, perché come spiega l’Agenzia Internazionale dell’Energia, i data center di tutto il mondo assorbono già l’1,5% dell’elettricità globale, ma la quota potrebbe triplicare entro il 2030. E più la potenza dei modelli cresce, più cresce anche la fame di energia. Addestrare un modello come GPT-4, ad esempio, richiede fino a 22 megawatt di potenza, equivalenti al consumo di 150 stazioni di ricarica rapida per auto elettriche accese contemporaneamente.
Per questo, la NNSA punta su un mix inedito: AI e nucleare. Nel bando pubblicato a fine luglio, il governo invita le aziende private a proporre progetti “energeticamente autonomi”, che integrino reattori avanzati o altre tecnologie innovative di accumulo. I partner dovranno costruire, gestire e infine smantellare i data center a proprie spese, ma avranno accesso a vaste aree di terreno federale: solo al Savannah River sono stati individuati dieci lotti per un totale di oltre 1.200 ettari.
“È un esempio perfetto di collaborazione pubblico-privata per accelerare la ricerca e rafforzare la leadership americana nell’AI e nelle infrastrutture energetiche”, ha dichiarato Brandon Williams, sottosegretario per la sicurezza nucleare.
E non è un caso isolato, poiché in Texas, la società Fermi America ha affidato alla coreana Hyundai Engineering & Construction la costruzione del “cuore nucleare” di una rete privata dedicata all’AI: il primo reattore dovrebbe entrare in funzione nel 2032.