La corsa alla Luna ha ripreso slancio, e mentre Stati Uniti e Cina si contendono il primato della prossima presenza umana sul nostro satellite, la NASA intensifica gli addestramenti per la missione Artemis 2. Il volo, previsto per l’inizio del 2026, porterà quattro astronauti in orbita lunare in una missione di sorvolo, aprendo la strada al successivo Artemis 3, con l’obiettivo di riportare esseri umani a camminare sulla superficie nel 2027.
Per prepararsi a questo traguardo, gli astronauti hanno scelto un luogo insolito: non un centro di addestramento spaziale, ma le montagne del Colorado. A Gypsum, presso l’High-Altitude Army National Guard Aviation Training Site, la NASA collabora con la Guardia Nazionale dell’Esercito del Colorado per ricreare le condizioni che i piloti spaziali affronteranno durante le delicate fasi di allunaggio.
Il sito è perfetto per lo scopo: pendenze irregolari, ombre che cambiano rapidamente, superfici accidentate e un’illuminazione variabile che può confondere la percezione spaziale. Tutti elementi che ricordano i paesaggi lunari e che rendono gli atterraggi complessi. Per questo, invece dei simulatori virtuali, gli astronauti stanno volando su elicotteri a doppio rotore, affrontando manovre che imitano quelle richieste per portare un lander sulla superficie della Luna.
La certificazione del centro come campo di addestramento per Artemis è arrivata soltanto a fine agosto 2025, dopo due settimane di prove ufficiali. A partecipare sono stati gli astronauti Matthew Dominick e Mark Vande Hei, che insieme agli istruttori della Guardia Nazionale hanno alternato sessioni di volo e di atterraggio, affinando la capacità di reagire a imprevisti e a scenari di scarsa visibilità.
Secondo la NASA, questo tipo di addestramento serve anche a rafforzare la collaborazione tra astronauti e piloti esperti, creando procedure condivise che potranno fare la differenza nei momenti più critici. Un errore nella fase di discesa potrebbe compromettere l’intera missione, ed è proprio su questo che si concentrano gli sforzi attuali.
Le esercitazioni in Colorado diventano così un promemoria concreto: ogni passo verso la Luna nasce da un lavoro meticoloso sulla Terra. Prima che i razzi vengano accesi e che gli astronauti si trovino davvero davanti al grigio paesaggio lunare, ogni scenario viene immaginato, riprodotto e vissuto più volte, fino a trasformare la teoria in esperienza.