Crisi climatica, è arrivato il momento di agire

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HDblog.it Jun 20, 2025 · 3 mins read
Crisi climatica, è arrivato il momento di agire
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Il pianeta si trova a un bivio critico. Secondo recenti avvertimenti degli scienziati, il bilancio del carbonio rimanente per contenere l'aumento della temperatura globale entro l'obiettivo internazionale di 1,5 gradi Celsius è quasi esaurito. Al tasso attuale di emissioni, ci restano solo due anni prima di superare questa soglia cruciale, spingendoci ancora più a fondo nella crisi climatica.

Superare l'obiettivo di 1,5 gradi Celsius non significherebbe solo un lieve aumento della temperatura, ma un'intensificazione delle condizioni meteorologiche estreme già devastanti che affliggono il mondo. Richiederebbe inoltre l'adozione su larga scala di tecnologie di cattura della CO2 dall'atmosfera in futuro, un'impresa monumentale necessaria per ripristinare la stabilità climatica che ha permesso lo sviluppo della civiltà negli ultimi 10.000 anni.

BILANCIO DEL CARBONIO

Il bilancio del carbonio rappresenta la quantità massima di CO2 che l'umanità può ancora emettere, mantenendo al contempo una ragionevole probabilità di non superare l'obiettivo di temperatura. L'ultima valutazione dei principali scienziati del clima ha evidenziato che, per avere una probabilità del 66% di rimanere al di sotto di 1,5°C, le emissioni dal 2025 in poi devono essere limitate a 80 miliardi di tonnellate di CO2.

Questa cifra è inferiore dell'80% rispetto ai livelli del 2020. Le emissioni globali hanno raggiunto un nuovo record nel 2024; a questo ritmo, il budget di 80 miliardi di tonnellate verrebbe esaurito entro appena due anni. Gli scienziati sottolineano che, a causa dei ritardi intrinseci del sistema climatico, il limite di 1,5°C, misurato come media pluriennale, verrebbe inevitabilmente superato pochi anni dopo.

SUPERAMENTO DEL LIMITE

Gli esperti avvertono da tempo che superare il limite di 1,5°C sta diventando sempre più inevitabile, dato il costante aumento delle emissioni derivanti dalla combustione di combustibili fossili. L'analisi più recente evidenzia come le emissioni globali dovrebbero crollare verso lo zero in pochi anni per avere una possibilità concreta di rispettare l'obiettivo. Una prospettiva che appare estremamente improbabile, considerando che le emissioni nel 2024 hanno registrato un ulteriore aumento.

Nonostante l'allarmante quadro, gli scienziati ribadiscono l'importanza di ogni minima frazione di grado di riscaldamento globale che si può evitare, in quanto ogni aumento si traduce in una maggiore sofferenza umana. Per questo, gli sforzi per ridurre le emissioni devono intensificarsi il più rapidamente possibile.

Attualmente, il mondo è sulla traiettoria per un aumento di 2,7°C, un innalzamento che avrebbe conseguenze catastrofiche. L'analisi suggerisce che limitare l'aumento a 1,7°C è un obiettivo più raggiungibile, con un bilancio di carbonio di circa nove anni al tasso attuale di emissioni, per una probabilità del 66% di rimanere al di sotto di questa soglia. Il professor Joeri Rogelj dell'Imperial College di Londra ha dichiarato:

I rimanenti budget di carbonio stanno diminuendo rapidamente e la ragione principale è il fallimento del mondo nel frenare le emissioni globali di CO2. Sotto qualsiasi linea d’azione ora, c’è un’alta probabilità che raggiungeremo e persino superare 1,5 gradi e livelli ancora più elevati di riscaldamento. Il momento migliore per aver iniziato un’azione seria per il clima è stato il 1992, quando è stata adottata la convenzione delle Nazioni Unite.

Ogni frazione di riscaldamento che possiamo evitare si tradurrà in meno danni e sofferenze, in particolare per le popolazioni povere e vulnerabili, e in meno sfide a vivere le vite che desideriamo." Ha infine sottolineato l'importanza cruciale che i paesi si impegnino in tagli significativi delle emissioni al vertice sul clima delle Nazioni Unite, Cop30, a novembre.

Il 2024 è stato l'anno più caldo mai registrato, alimentato dall'aumento della combustione di carbone e gas, e ha visto per la prima volta una media annuale di 1,5 gradi. Nonostante le promesse fatte dalle nazioni del mondo alla Cop28 di Dubai nel dicembre 2023, non vi è ancora alcun segno di una transizione dai combustibili fossili. Il tempo stringe e l'azione immediata è indispensabile per mitigare gli impatti più gravi della crisi climatica.