
La <strong>crisi delle terre rare</strong> dovuta al rallentamento delle esportazioni di questi minerali dalla Cina sta comportando notevoli <strong>difficoltà per i produttori di componenti</strong> e per tutta l'<strong>industria dell'automobile</strong>. L'allarme è stato lanciato nei giorni scorsi a più riprese e da più parti, con diversi addetti ai lavori che mostrano di essere in particolare apprensione per il regolare prosieguo della produzione negli stabilimenti.Secondo le ultime notizie che arrivano dalla Germania, alcuni <strong>produttori di componenti stanno registrando un calo delle forniture</strong>, costringendo i costruttori automobilistici a guardarsi a loro volta attorno nell'affannosa ricerca di nuove fonti di approvvigionamenti di pezzi contenenti terre rare.<h2>FABBRICHE A RISCHIO CHIUSURA ENTRO LUGLIO</h2>Se la situazione non dovesse migliorare, <strong>alcune fabbriche tedesche potrebbero chiudere entro la metà di luglio per la mancanza di forniture</strong>, al punto che diverse case costruttrici di automobili sarebbero pronte a pagare qualsiasi prezzo pur di accaparrarsi i componenti e scongiurare così un doloroso blocco alla produzione.Già nei giorni scorsi avevamo dato notizia della <a href="https://www.hdmotori.it/restrizioni-cina-terre-rare-difficolta-industria-auto-europa/">chiusura di alcuni impianti</a> e la situazione da allora non è affatto migliorata. La Cina continua infatti ad applicare una certa <a href="https://www.hdmotori.it/crisi-terre-rare-esportazioni-cina-conseguenze/">rigidità all'esportazione di terre rare</a> di cui è il principale produttore e questo rischia di paralizzare la produzione in tutto il mondo, Europa inclusa.La paura degli addetti ai lavori è che i rallentamenti o i <strong>blocchi delle forniture</strong> possano portare a dei lunghi <strong>stop alle catene di approvvigionamento</strong> dei principali costruttori. Per questo motivo, alcuni governi, tra cui quello degli Stati Uniti, stanno facendo pressione alle autorità cinesi per allentare la morsa e <strong>favorire l'esportazione di questi materiali</strong> ormai indispensabili per il settore, ma l'impressione è che per sbloccare la situazione serviranno tempo, pazienza e tanta diplomazia.<h2>L'ENNESIMO COLPO ALL'INDUSTRIA DELL'AUTO</h2>La crisi delle terre rare è l'ennesimo <a href="https://www.hdmotori.it/auto-stretta-cinese-terre-rare-ferma-produzione-suzuki-swift/">ostacolo per le case automobilistiche</a>, già provate dalle difficoltà legate all'elettrificazione, dalla forte concorrenza cinese e dalla <a href="https://www.hdmotori.it/case-auto-tedesche-trump-dazi-investimenti/">guerra dei dazi</a>. A poco o nulla sembra sia servita l'esperienza fatta qualche anno fa con la <strong>crisi dei semiconduttori</strong> che ha causato enormi ritardi alla produzione, non fosse altro perché stavolta il pallino del gioco è in mano alla Cina, che come detto è la principale estrattrice, raffinatrice ed esportatrice di terre rare al mondo.In Europa si segnalano quindi <strong>nuove chiusure di stabilimenti</strong> che andranno ad aggiungersi agli impianti già fermati nei giorni scorsi. Ad essere colpiti non sono solo i rifornimenti di componenti per veicoli elettrici o ibridi, ma anche quelli dei modelli tradizionali. Le terre rare sono infatti usate per produrre pezzi di uso comune come specchietti esterni, pompe dell'olio, tergicristalli, sensori di frenata, sensori carburante e altoparlanti.