Crunchyroll sperimenta con i sottotitoli generati dall'AI: che disastro

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HDblog.it Jul 03, 2025 · 1 min read
Crunchyroll sperimenta con i sottotitoli generati dall'AI: che disastro
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Crunchyroll, la popolare piattaforma streaming per guardare gli anime giapponesi, è al centro di una polemica. Recentemente, è debutatta Necronomico and the Cosmic Horror Show, una nuova serie prodotta da Studio Gokumi.

Di per sé sarebbe una buona notizia, perché l'anime si basa su premesse interessanti - un inquietante mondo virtuale ricco di minacce - ed è stato ben accolto dalla critica. Peccato che il lancio sia stato rovinato da una scelta controversa: i sottotitoli sembrano essere stati generati in parte usando ChatGPT.

Il risultato? Un disastro spettacolare. Frasi senza alcun senso, con gravissimi errori di sintassi o semantica e addirittura alcune parti che iniziavano con "ChatGPT dice", rendendo l'uso dell'AI evidente al di là di ogni possibile dubbio. Non è chiaro se ChatGPT sia stato usato indiscriminatamente o se alcuni degli orrori segnalati dagli spettatori siano frutto di un lavoro frettoloso e prettamente umano: in alcuni casi i sottotitoli includono degli errori grammaticali o di battitura, che sono entrambe due cose in cui l'AI generativa inciampa raramente (se non addirittura mai).

Come già successo in altri casi in cui l'AI ha invaso il mondo dell'intrattenimento, alcuni fan del servizio non si sono scagliati solo contro la qualità scadente dei sottotitoli, ma anche contro l'idea stessa che l'AI possa venire usata per le traduzioni e gli adattamenti degli anime, penalizzando i professionisti di un settore già afflitto da forte precariato.

L'azienda in passato aveva escluso categoricamente l'impiego dell'AI generativa per i suoi prodotti. Rahul Purini, presidente di Crunchyroll, solamente ad aprile scorso aveva dichiarato a Forbes di voler preservare l'autenticità del processo creativo dietro agli anime. Parallelamente, Purini aveva ammesso di voler semmai esplorare l'uso dell'AI per migliorare funzioni come le raccomandazioni e la personalizzazione dell’esperienza utente (qualcosa su cui anche Netflix ha investito molto).

Per il momento, l'azienda, di proprietà di Sony, non ha ancora commentato ufficialmente l'incidente.