Entrare nel mondo della robotica umanoide è sempre stato un sogno per molti appassionati, studenti e ricercatori, ma spesso si è scontrato con una barriera quasi invalicabile: i costi proibitivi e la natura chiusa e proprietaria dei sistemi commerciali. Acquistare un robot avanzato significa spendere decine di migliaia di euro per una tecnologia che, in molti casi, non può essere liberamente modificata, riparata o studiata a fondo, limitando di fatto l'apprendimento e la sperimentazione. Proprio per abbattere questo muro, un team di ingegneri dell'Università della California, Berkeley, ha presentato una soluzione accessibile: il Berkeley Humanoid Lite.
Il segreto della sua accessibilità risiede nell'uso intelligente di parti stampate in 3D e di componenti commerciali facilmente reperibili online. Questo approccio permette di mantenere il costo totale dell'hardware al di sotto dei 4.700 euro, una frazione del prezzo di robot umanoidi commerciali con capacità comparabili. Una volta assemblato, il robot raggiunge un'altezza di circa un metro e un peso di 16 chilogrammi, dimensioni che lo rendono pratico e maneggevole per lo sviluppo e i test in qualsiasi laboratorio o anche in un ambiente domestico.
Qualcuno potrebbe dubitare della resistenza di parti realizzate in plastica. I ricercatori di Berkeley hanno anticipato questa perplessità, progettando un riduttore cicloidale per gli attuatori. Questo speciale design, anch'esso stampabile in 3D, distribuisce il carico su una superficie più ampia grazie a denti degli ingranaggi di grandi dimensioni, riducendo l'usura e aumentando la longevità. I test hanno dimostrato una notevole affidabilità, paragonabile a quella di dispositivi commerciali, e nel caso in cui un componente dovesse rompersi, può essere semplicemente ristampato e sostituito in poco tempo.
Sul fronte delle capacità, il Berkeley Humanoid Lite dimostra già una notevole versatilità. Grazie a un sistema di controllo tramite joystick, può essere teleoperato per afferrare e manipolare oggetti con una certa precisione, come dimostrato con un Cubo di Rubik. Parallelamente, il team sta sviluppando la sua capacità di deambulazione autonoma attraverso un controller basato sull'AI e, più specificamente, sull'apprendimento per rinforzo. Sebbene la camminata sia ancora in fase di perfezionamento, la natura completamente open-source del progetto incoraggia la comunità globale a contribuire. L'intero pacchetto, che include i file di progettazione hardware, il firmware e gli strumenti di addestramento, è a disposizione di tutti.
L'anima del progetto, come sottolineato da Yufeng Chi, dottorando a Berkeley, risiede proprio nello spirito della comunità open-source. L'iniziativa non si limita a fornire un hardware a basso costo, ma alimenta un ecosistema di condivisione dove le idee e le conoscenze possono circolare liberamente, accelerando collettivamente il progresso in un campo che fino a ieri era riservato a pochi eletti. La comunità è già attiva su piattaforme come Discord, dove i primi utenti mostrano con orgoglio i loro robot assemblati, un processo che per un principiante richiede circa una settimana.