Da Manta a Astra Electric: cinquant’anni di sportività e famiglia Opel
Cinquant’anni di evoluzione Opel tra sport, praticità ed efficienza: dall’Ascona e Manta alla moderna Astra Electric e GSe plug-in.
Chi cerca un’auto compatta che combini design sportivo, prestazioni dinamiche, alta efficienza e ampio spazio per la famiglia guarda nel panorama automotive alla Opel Astra. Spiccano due versioni: la Opel Astra Electric, a emissioni zero, e la Opel Astra GSe, plug-in hybrid ad alte prestazioni, con potenza di sistema di 165 kW (225 CV) e coppia massima di 360 Nm.
Questa versatilità non è una novità per Opel. Già cinquant’anni fa, nel 1975, il marchio tedesco proponeva modelli come Ascona B e Manta B, che univano prestazioni, comfort ed efficienza. Entrambi furono presentati al Salone di Francoforte, con la stessa base tecnica ma destinati a target diversi: berlina razionale l’Ascona, coupé sportiva la Manta.
Crescita dimensionale e miglioramenti tecnici
La Ascona B, seconda generazione del modello lanciato nel 1970, si presentava con dimensioni maggiorate: +20 cm in lunghezza, +4 cm in larghezza e +9 cm nel passo. Il risultato era maggiore abitabilità interna e comfort migliorato, grazie anche ai nuovi sedili in schiuma, al telaio aggiornato e a una taratura delle sospensioni pensata per la guida fluida. Nonostante l’aumento della superficie frontale, la resistenza aerodinamica e i consumi furono ridotti, grazie a un affinamento del design.
Anche la visibilità migliorò sensibilmente: la linea di cintura più bassa e superfici vetrate più ampie (+20%) aumentavano la percezione dello spazio e la sicurezza. L’obiettivo era offrire un’auto concreta, funzionale ed efficiente, con soluzioni semplici e ben studiate. La Manta B, basata sulla stessa piattaforma dell’Ascona B, era una coupé sportiva progettata per un uso quotidiano. Design aerodinamico, cofano ribassato, grandi fari rettangolari e la presenza di un roll-bar integrato. Ospitava fino a cinque passeggeri, abbinando a delle buone prestazioni anche dei consumi contenuti.
Versioni GT/E e 400, il legame con il motorsport
Opel poi puntò anche su versioni sportive. Nel 1975 presentò la Manta GT/E, equipaggiata con motore da 77 kW (105 CV). Si viaggiava a 185 km/h. Assetto irrigidito, sterzo più diretto e dotazioni di tutto rispetto (strumentazione completa, volante sportivo, cofano nero opaco) la rendevano competitiva con modelli ben più potenti.
Il nome “400” identifica i modelli più estremi, sviluppati per il mondo del rally. L’Ascona 400, presentata nel 1979, montava un motore 2.4 litri DOHC da 106 kW (144 CV) e fu la base per la versione da competizione da 191 kW (260 CV) con cui Walter Röhrl vinse il Mondiale Rally nel 1982. Si trattò dell’ultima auto a trazione posteriore a conquistare il titolo.
Nel 1981 ci fu invece il debutto della Manta 400, successore diretto dell’Ascona 400. Il motore, un 2.4 con 16 valvole da 144 CV era per la versione stradale, ma nella configurazione da gara (Fase III) raggiungeva 206 kW (280 CV). Risultati? Titolo tedesco rally nel 1983 con Erwin Weber e Gunter Wanger, e titolo francese con Guy Fréquelin. La Manta B fu prodotta fino al 1988. E’ ancora oggi il modello della casa tedesca più longevo. Alla fine degli anni ’80 il testimone passò alla Opel Calibra, presentata nel 1989. Fu considerata per dieci anni l’auto di serie più aerodinamica al mondo. listino Opel 2025 Ti potrebbe interessare: