Dal Salento alla Toscana: la crisi delle spiagge italiane cambia il volto dell’estate

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(La redazione di fem) Aug 07, 2025 · 3 mins read
Dal Salento alla Toscana: la crisi delle spiagge italiane cambia il volto dell’estate
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Avete sempre sognato di trovare una spiaggia libera ad agosto? Quest’anno è possibile.
L’estate 2025 segna un’inversione di tendenza sorprendente: le località balneari italiane si svuotano, mentre cresce il boom delle vacanze in montagna. Dal Salento alla Riviera romagnola, passando per Lazio e Toscana, il mare è in crisi, e per molti italiani significa una cosa sola: prenotare all’ultimo non è più un miraggio. Ma quali sono le spiagge davvero vuote? E perché sta succedendo tutto questo? Scopritelo qui.

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Per la prima volta dopo anni, il mare italiano non fa il tutto esaurito ad agosto. Mentre la montagna registra il boom, molte località balneari segnalano un calo significativo di presenze. I dati parlano chiaro: gli italiani (ma anche molti stranieri) stanno rivedendo le loro abitudini di vacanza. I motivi sono diversi: il caro prezzi, il cambiamento climatico, ma anche una crescente voglia di vacanze dinamiche e meno stanziali.

Dove trovare spiagge vuote anche ad agosto?

Se state ancora cercando un posto al mare per le ferie, quest’estate potrebbe sorprendere: in molte zone è ancora possibile prenotare anche all’ultimo minuto. Ecco un quadro aggiornato delle località in difficoltà in Italia, regione per regione.

Salento: l’aumento dei prezzi allontana i turisti

Negli ultimi anni era considerata una delle mete più ambite d’Italia. Eppure oggi anche il Salento registra segnali di stallo. Le presenze sono altalenanti e il pienone si concentra solo nei weekend. A pesare è soprattutto l’aumento dei prezzi: a Torre Lapillo, un ombrellone con due lettini può arrivare a costare fino a 95 euro al giorno. Anche a Porto Cesareo si arriva facilmente a 60 euro. Il risultato? Molti turisti, soprattutto italiani, rinunciano o riducono la durata della vacanza.

Emilia-Romagna: la Riviera romagnola perde colpi

Anche la storica Riviera romagnola non è immune. Le stime parlano di un calo delle presenze del 2,8% e dei pernottamenti del 2,9%. Località come Cattolica e Ravenna registrano difficoltà, mentre Cervia e Gatteo a Mare si difendono. Il trend negativo è preoccupante per una regione dove il turismo balneare rappresenta il 15% del PIL regionale. Le cause? Prezzi in aumento, meno arrivi dall’Est Europa e una concorrenza crescente di esperienze alternative.

Toscana: crisi anche sulla costa più elegante?

Sì, anche la costa toscana vive un’estate in affanno. A luglio 2025 si è registrato un calo delle presenze del 20% rispetto all’anno precedente. Le strutture ricettive a gestione familiare sono le più colpite. Il problema non è solo la spiaggia, ma i costi complessivi: trasporti, ristoranti e parcheggi rendono anche una breve vacanza molto onerosa. 

Lazio: vacanze mordi e fuggi, addio settimana al mare

Nel Lazio il turismo balneare è diventato “mordi e fuggi”. Le spiagge si riempiono solo nei weekend, per poi svuotarsi durante la settimana. Zone come Tarquinia, Santa Marinella e Santa Severa faticano a riempire anche in piena stagione. I gestori segnalano che la crisi è evidente soprattutto nelle famiglie, penalizzate da costi aumentati e servizi poco flessibili. Il turismo si adatta, ma con fatica.

Perché gli italiani scelgono la montagna?

Secondo gli esperti, la crisi del mare è il riflesso di un cambiamento più profondo. Il clima sempre più estremo, con temperature torride e afa opprimente, spinge molte persone a cercare refrigerio in alta quota. Ma non solo: la vacanza in montagna è percepita come più attiva, più fresca e anche più conveniente. A Cortina, Rocca Pietore e nelle Dolomiti le strutture registrano il tutto esaurito, anche grazie al ritorno massiccio degli stranieri.

Una buona notizia: trovare posto al mare è (finalmente) possibile