Dalla Luna a Marte: la NASA investe sui veicoli di trasferimento

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HDblog.it Aug 19, 2025 · 2 mins read
Dalla Luna a Marte: la NASA investe sui veicoli di trasferimento
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NASA punta a rendere più accessibili e meno costose le missioni spaziali del futuro, affidandosi a sei aziende che studieranno nuove soluzioni per spostare veicoli spaziali tra orbite difficili da raggiungere. L’agenzia spaziale statunitense ha stanziato complessivamente 1,4 milioni di dollari per finanziare nove studi preliminari, che dovranno essere completati entro metà settembre. Tra i protagonisti figurano nomi noti come Blue Origin, United Launch Alliance (ULA), Rocket Lab e Firefly Aerospace.

Il cuore del progetto sono i cosiddetti veicoli di trasferimento orbitale (OTV), piattaforme pensate per trasportare satelliti o altri carichi da un’orbita all’altra. Questo passaggio è cruciale perché i razzi consumano la maggior parte del carburante già al decollo, lasciando poco margine per ulteriori manovre. Inoltre, i satelliti hanno serbatoi limitati e non possono modificare drasticamente la loro traiettoria da soli. Un OTV può quindi diventare la “navetta di collegamento” tra un lanciatore e l’orbita finale, spingendo le sonde verso destinazioni che vanno dalle orbite medie e geostazionarie fino allo spazio cislunare o addirittura interplanetario.

Ogni azienda selezionata porterà un approccio differente. Blue Origin condurrà due studi: uno sulla piattaforma modulare Blue Ring, che combina propulsione ibrida elettrica e chimica per viaggi fino a Marte, e un altro sullo stadio superiore del razzo New Glenn. Rocket Lab, oltre a valutare le capacità del suo nuovo razzo Neutron, esplorerà un OTV derivato dalla navicella Explorer, capace di raggiungere asteroidi e orbite lontane.

ULA punterà invece sul Centaur V, lo stadio superiore che potrebbe aprire a missioni collettive verso la Luna. Firefly Aerospace analizzerà l’impiego dei veicoli Elytra per consegne in orbita lunare, mentre Impulse Space lavorerà su due sistemi, Mira e Helios, dedicati rispettivamente a manovre complesse e al trasferimento tra orbite basse, medie e geostazionarie. Infine, Arrow Science collaborerà con Quantum Space per studiare la piattaforma Ranger, pensata per missioni dalla bassa orbita terrestre fino a quella lunare.

Per la NASA, l’obiettivo non è solo quello di abbattere i costi, ma anche di aprire la strada a missioni più flessibili e rischiose, capaci di trasportare carichi scientifici verso orbite insolite. In futuro, queste soluzioni potrebbero supportare missioni meno “tolleranti al rischio”, comprese quelle con obiettivi più delicati sulla Luna e su Marte. Come ha spiegato Joe Dant del Kennedy Space Center, un approccio multi-orbitale consentirebbe di aumentare le capacità scientifiche riducendo al tempo stesso le spese complessive.

Il crescente ruolo delle aziende private nell’esplorazione spaziale è un altro aspetto chiave. L’uso di OTV si inserisce infatti in un contesto in cui le agenzie spaziali vogliono sfruttare al massimo la concorrenza e l’innovazione del settore commerciale.