Dalle banane al bucato: i robot Google imparano a pensare

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HDblog.it Oct 04, 2025 · 2 mins read
Dalle banane al bucato: i robot Google imparano a pensare
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Google DeepMind ha mostrato grandi migliorie nella robotica grazie all’integrazione dei nuovi modelli Gemini Robotics 1.5. In un video pubblicato lo scorso 25 settembre, i ricercatori hanno svelato come i loro robot umanoidi siano ora capaci di affrontare compiti complessi e multi-step, senza la necessità di ricevere istruzioni una alla volta. L’esperimento simbolo è stato soprannominato “banana test”: invece di limitarsi a spostare un singolo frutto da un punto all’altro, come accadeva con la precedente generazione di Gemini, i robot sono riusciti a distinguere e smistare tre frutti diversi in base al colore, posizionandoli con precisione in piatti separati.

Il protagonista del test è stato il bi-braccio Franka, che ha seguito le istruzioni dimostrando destrezza meccanica e capacità di ragionamento passo dopo passo. Questo perché la nuova versione dei modelli Gemini non si limita a tradurre input visivi in azioni: con Gemini Robotics-ER 1.5, i robot sono in grado di pianificare e adattarsi alle situazioni, creando sequenze di azioni coerenti con l’obiettivo finale.

Un altro scenario sperimentale ha coinvolto Apollo, l’umanoide realizzato da Apptronik, impegnato a smistare biancheria in due ceste distinte per colore. Per mettere davvero alla prova il sistema, gli ingegneri hanno spostato le ceste durante l’operazione: Apollo ha riconosciuto il cambiamento e ha corretto i propri movimenti in tempo reale, confermando la capacità di percepire e reagire agli imprevisti ambientali.

Ma l’aspetto forse più interessante riguarda ciò che DeepMind definisce “capacità agentiche”: i robot, grazie al nuovo framework, non si limitano a eseguire comandi ma possono esplorare l’ambiente, raccogliere informazioni e prendere decisioni autonome. In teoria, un robot potrebbe essere incaricato di smistare oggetti tra riciclo, compost e rifiuto indifferenziato: per farlo, dovrebbe prima cercare online le regole di smaltimento valide in quella località, poi analizzare visivamente gli oggetti e infine completare la sequenza di azioni corretta.

Google ha dichiarato di puntare molto anche sulla sicurezza. I modelli Gemini 1.5 sono stati addestrati per riconoscere rischi potenziali prima di agire, rispettare regole umane e ridurre la probabilità di incidenti. Questo approccio è stato valutato attraverso l’ASIMOV benchmark, un test di sicurezza dedicato ai sistemi robotici, dove Gemini Robotics-ER 1.5 ha ottenuto risultati ai vertici della categoria.