La Finlandia dichiara guerra alle alghe tossiche grazie a una nuova e promettente collaborazione tra tecnologia spaziale e tutela ambientale. La startup tecnologica Kuva Space ha unito le forze con l'Istituto Finlandese per l'Ambiente (Syke) per avviare un progetto pilota che mira a sorvegliare la salute delle acque del paese nordico direttamente dall'orbita terrestre. Questa iniziativa sfrutta una tecnologia satellitare all'avanguardia per affrontare un problema estivo tanto diffuso quanto pericoloso: la proliferazione dei cianobatteri.
Durante l'estate, i laghi e i mari finlandesi vedono spesso la fioritura di questi microorganismi, noti anche come alghe azzurre. Se presenti in alte concentrazioni, possono rilasciare tossine pericolose, talvolta letali, per l'uomo e gli animali. Una delle sfide principali consiste nel fatto che queste fioriture nocive sono visivamente indistinguibili da altre specie di alghe del tutto innocue. Fino ad oggi, l'unico metodo per un'identificazione certa richiedeva il prelievo di campioni d'acqua, un processo lungo, costoso e territorialmente limitato.
Qui entra in gioco l'innovazione di Kuva Space. La startup ha lanciato il suo primo satellite, l'Hyperfield-1A, nell'agosto del 2024, seguito dal più recente Hyperfield-1B nel giugno 2025.
Questi satelliti sono equipaggiati con sensori iperspettrali, strumenti in grado di analizzare uno spettro di luce molto più ampio rispetto ai tradizionali sensori ottici. Dallo spazio, questa tecnologia può "leggere" la firma spettrale di quasi ogni materiale sulla Terra, inclusi i cianobatteri tossici. In sostanza, ogni sostanza riflette la luce in un modo unico e questi sensori sono in grado di cogliere tale specificità.
La collaborazione con l'istituto Syke è fondamentale per addestrare i modelli di intelligenza artificiale. I partner stanno alimentando gli algoritmi con le immagini satellitari iperspettrali, affiancandole ai dati raccolti dai campioni d'acqua e alle conoscenze derivanti dalla ricerca biochimica e genetica. Con il tempo, l'AI diventerà sempre più precisa nel riconoscere i cianobatteri, nel valutarne la biomassa e, potenzialmente, nel decifrare i fattori che ne guidano la diffusione. Jenni Attila, ricercatrice capo e group manager di Syke, ha espresso grande entusiasmo per il progetto, sottolineando come questa tecnologia permetta di fare un passo avanti decisivo: non solo rilevare la presenza di alghe, ma identificare le specie presenti e stimarne la quantità.
L'ambizione di Kuva Space non si ferma qui. La startup finlandese prevede di avere in orbita una costellazione di ben 100 satelliti entro il 2030. Questa rete consentirà un monitoraggio quasi in tempo reale e su vasta scala, con applicazioni che vanno ben oltre il controllo delle acque. I sensori possono essere sintonizzati dall'orbita per servire a scopi diversi: il settore agricolo potrà ottimizzare la gestione delle colture, i ministeri della difesa potranno utilizzare i dati per la sorveglianza e i siti industriali per rilevare fughe di sostanze chimiche.