Debris killer: ecco il sensore che anticipa gli impatti in orbita

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HDblog.it Aug 21, 2025 · 1 min read
Debris killer: ecco il sensore che anticipa gli impatti in orbita
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I frammenti che orbitano attorno alla Terra sono ormai uno dei maggiori problemi per le agenzie spaziali e per le aziende che operano nel settore satellitare. Oggetti di ogni dimensione, nati da collisioni, test missilistici o guasti di vecchie missioni, continuano a viaggiare a velocità elevatissime intorno al nostro pianeta, trasformando l’orbita terrestre in un ambiente a rischio crescente. Anche frammenti di pochi millimetri, infatti, possono compromettere strumenti delicati o perforare pannelli, mettendo in pericolo intere missioni.

In questo contesto, il Southwest Research Institute (SwRI) ha sviluppato un nuovo sistema di rilevamento capace di registrare e analizzare gli impatti da micrometeoriti e detriti orbitali (MMOD). La novità consiste non solo nell’individuare il momento dell’impatto, ma anche nel ricostruire informazioni cruciali come velocità, dimensione e composizione del frammento che ha colpito la superficie del veicolo spaziale.

Il dispositivo, pensato come un pannello che può essere integrato direttamente nella struttura di un satellite o montato all’esterno, combina sensori avanzati con software di analisi.

L’idea è di trasformare un evento potenzialmente dannoso in una fonte di dati utile, capace di fornire informazioni in tempo reale ai centri di controllo a Terra. Secondo il coordinatore del progetto, il fisico Sidney Chocron, il vantaggio principale è che gli operatori potranno ricevere avvisi anche quando non ci sono segni visibili di danno, anticipando eventuali conseguenze e migliorando i progetti futuri.

Per testarne l’affidabilità, il team ha impiegato la cosiddetta light gas gun, uno strumento che riproduce condizioni estreme simili a quelle spaziali, sparando piccoli proiettili ad altissima velocità in una camera a vuoto. Le prove hanno confermato la capacità del sistema di rilevare il punto e il momento esatto dell’impatto, oltre a fornire dati sulla natura del frammento.

L’aspetto forse più interessante è la possibilità di utilizzare questa tecnologia come rete di allerta precoce: se un satellite registra un impatto, l’informazione potrebbe essere condivisa con altri veicoli vicini, permettendo loro di modificare la traiettoria ed evitare collisioni a catena. Una funzione che diventa sempre più preziosa con l’aumento esponenziale del numero di satelliti in orbita. L’obiettivo a lungo termine del progetto è costruire una mappa più dettagliata della “mina” orbitale che circonda la Terra.