Dietro le quinte di Artemis 2: ecco il nuovo centro di controllo

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HDblog.it Aug 28, 2025 · 2 mins read
Dietro le quinte di Artemis 2: ecco il nuovo centro di controllo
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L'idea di mandare esseri umani sulla Luna e, un giorno, persino su Marte, richiede molto di più che un semplice razzo e una capsula. Dietro un'impresa così ambiziosa si cela un'enorme rete di tecnologia e cervelli che lavorano all'unisono. È per questo che alla NASA, presso il Johnson Space Center di Houston, è stato inaugurato un nuovo, complesso centro di controllo: la Mission Evaluation Room (MER) per la missione Artemis 2.

Se vi chiedete perché sia necessaria una sala aggiuntiva rispetto alla storica White Flight Control Room, la risposta è semplice: la capsula spaziale Orion è un concentrato di innovazione. La sua complessità tecnologica è tale che l'unica soluzione per monitorarne ogni sistema in profondità era dedicare uno spazio intero a questa attività. Inaugurata lo scorso 15 agosto, la MER diventerà il vero e proprio "cervello" ingegneristico della missione, con ventiquattro postazioni che saranno presidiate giorno e notte per tutta la durata del volo, previsto in circa dieci giorni. Il team sarà una vera e propria squadra internazionale, composta da esperti della NASA, di Lockheed Martin, dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e di Airbus, tutti uniti per garantire la sicurezza degli astronauti e del veicolo.

Il loro compito non sarà quello di gestire il volo in tempo reale, ruolo che rimane appannaggio della White Flight Control Room. Gli specialisti della MER si concentreranno invece sull'analisi approfondita dei dati, confrontando in ogni istante le prestazioni reali della navicella con quelle previste.

Saranno loro a diagnosticare i problemi, a elaborare soluzioni e a fornire un supporto cruciale al team operativo, specialmente in caso di imprevisti. "La squadra operativa vola la navicella, ma si affida alla capacità di ingegneria della Mission Evaluation Room, composta dal team Orion di NASA, industria e partner internazionali che hanno progettato, costruito e testato questo veicolo", ha spiegato Trey Perryman, a capo del team per i sistemi di missione e integrazione del JSC.

Oltre a risolvere le sfide che potrebbero presentarsi in tempo reale, il lavoro svolto nella MER ha un obiettivo a lungo termine. La raccolta di dati dettagliati durante il volo di Artemis 2 sarà fondamentale per pianificare le missioni successive, a partire da Artemis 3, quella che riporterà l'uomo sulla superficie lunare dopo oltre mezzo secolo. È una testimonianza tangibile del grande salto tecnologico compiuto dall'umanità dai tempi del programma Apollo del 1972, un'operazione che oggi richiede la stretta collaborazione di contractor e agenzie internazionali, con un coordinamento centralizzato.

Con la MER, il controllo missione della NASA è diventato un'operazione a due stanze: una per "pilotare" Orion e l'altra per garantirne la salute. Artemis 2 sarà la prima prova di questa sinergia. La missione è prevista per non prima di febbraio 2026, con una finestra di lancio che si estende fino ad aprile. Se tutto andrà come previsto, il successo del volo aprirà la strada a quello di Artemis 3, atteso per il 2027.