DJI fuori dal mercato USA? È una domanda che al momento non ha risposta. Di ufficiale, chiaramente, non c'è nulla (altrimenti non ci sarebbe nemmeno la domanda), ma non mancano gli indizi che fanno pensare a delle difficoltà sul mercato americano dell'azienda cinese. La sua presenza nei negozi risulta infatti ridotta.
I colleghi di theverge.com raccontano che nei punti vendita Best Buy gli scaffali in cui prima c'erano i droni dell'azienda adesso sono occupati da altro, altri indizi arrivano dal portale locale di DJI e da alcuni rivenditori come B&H o Adorama dove le novità dell'azienda risultano quasi totalmente indisponibili. Un impiegato di un punto vendita Best Buy ha attribuito la vicenda ai recenti attriti fra USA e Cina.
Ufficialmente invece DJI, per bocca della portavoce Daisy Kong, ripete da mesi la stessa storia, attribuendo la responsabilità alla dogana USA:
DJI rimane impegnata nel mercato statunitense. Come comunicato in precedenza, DJI sta collaborando con la U.S. Customs and Border Protection (CBP) per risolvere dei malintesi con la dogana. Purtroppo, ciò ha avuto un impatto sulla nostra capacità di immagazzinare e importare droni e componenti. Comprendiamo la frustrazione dei clienti, ma restiamo fiduciosi che la situazione si risolverà.
Nessuna conferma su altri fattori che potrebbero aver giocato un ruolo nella vicenda, come i dazi USA sui beni di provenienza cinese o le restrizioni applicate dalla Cina, che avrebbero fatto aumentare il costo delle componenti. Così, ad esempio, il nuovo Mavic 4 Pro non è stato lanciato oltreoceano, i prezzi di alcuni dispositivi come l'Osmo Pocket 3 sono cresciuti notevolmente e i tempi di riparazione in caso di guasti arrivano anche a tre mesi.
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