C'è un vecchio farmaco che è tornato alla ribalta negli ultimissimi tempi, conquistando una nuova, e forse discutibile, popolarità: il propranololo. Il successo di questo farmaco, più che un caso clinico, è un sintomo sociale. Esistono scorciatoie per sembrare tranquille, composte, immuni dalla paura nell'idea che la vulnerabilità sia un difetto da nascondere e non una condizione da comprendere.
Milano, femminicidio in via Iglesias: Pamela prova a salvarsi fingendo una consegna Glovo, uccisa dal compagnoUno studio svolto nel Regno Unito ha rilevato che la prevalenza delle prescrizioni di beta‐bloccanti (come il propranololo) è cresciuta soprattutto tra le donne che lo richiedono per contenere l'ansia.
Uno studio tra studenti e studentesse (in Palestina) su uso “inappropriato” del propranololo per ansia d’esame ha riportato che il 57 per cento di chi lo assume è di genere femminile. E ancora: un report del NHS UK segnala che tra i casi di sovradosaggio intenzionale di propranololo, il 67 per cento erano pazienti ragazze e donne. Non è esattamente “uso normale”, ma evidenzia che nelle conseguenze di uso non adeguato, le donne sono di più.
che cosa è il propranolo e a che serve
Nato nel 1967 come rimedio per le malattie cardiovascolari, il propranolo è un betabloccante che viene assunto come “pillola della calma”. Nei fatti è un alleato contro l’ansia da prestazione, la paura di parlare in pubblico o persino per contenere l'adrenalina in vista di un primo appuntamento. È una compressa che rallenta i battiti del cuore e attenua i tremori e che, quindi, agisce lì dove si nasconde una questione culturale più ampia: l’idea che l’emozione, l’imperfezione e la vulnerabilità debbano essere medicalizzate.
Negli Stati Uniti, i dati dell’IQVIA parlano chiaro: le prescrizioni di propranololo sono aumentate del 28 per cento dal 2020, con una crescita maggiore tra le donne, in particolare le più giovani. A trainare questa tendenza non è la comunità medica, anzi: sono persone senza alcuna formazione medico scientifica e con un grande seguito sui social media.
Influencer e star della musica o del cinema descrivono il propranololo come una sorta di drink della serenità, in pillola: una soluzione rapida e priva di rischi apparenti per affrontare ogni situazione ansiogena. Sui video di TikTok o Instagram, il farmaco viene presentato come “magico”, quasi un segreto professionale per apparire sicuri/e e rilassati/e sotto i riflettori.
elimina i sintomi, non le cause: sembri calma ma non lo sei
Ma quello che nasce come racconto personale, quando agito da chi ha una voce importante, diventa facilmente un consiglio medico mascherato. E qui la faccenda si complica. Il propranololo, pur essendo un farmaco economico e di uso diffuso, non è approvato dalla Food and Drug Administration per il trattamento dell’ansia. Agisce sul corpo, ma non sulla mente: rallenta il battito, abbassa la pressione, riduce la sudorazione. Ma non calma e non tranquillizza. In altre parole, sembri calma ma non lo sei. La pillolina della gioia infatti elimina i sintomi visibili dell’agitazione, ma non le cause.