Droni quasi invincibili: la nuova tecnologia cinese anti-missile

https://www.hdblog.it/droni/articoli/n627708/droni-cinesi-anti-missile/

HDblog.it Aug 08, 2025 · 2 mins read
Droni quasi invincibili: la nuova tecnologia cinese anti-missile
Share this

Nel teatro bellico moderno, i droni sono diventati strumenti tanto onnipresenti quanto vulnerabili. Basti pensare che, secondo alcune stime provenienti dal conflitto in Ucraina, il tasso di sopravvivenza di un drone in zona di combattimento si aggira intorno a un misero 10%. In pratica, nove droni su dieci vengono abbattuti prima di poter completare la loro missione.

È proprio per ribaltare questa statistica che un gruppo di ingegneri aerospaziali cinesi, guidati dal ricercatore Bi Wenhao della Northwestern Polytechnical University di Xian, ha sviluppato un concetto che potrebbe rappresentare una vera svolta nella guerra aerea. La loro proposta, pubblicata sulla rivista scientifica di settore Acta Armamentarii, non si basa su nuove forme di mimetismo o contromisure elettroniche, ma su una manovra evasiva estrema, quasi istintiva.

L'idea è quella di equipaggiare i droni con piccoli ma potentissimi razzi ausiliari, dei booster montati lateralmente. Questi non servono a spingere il velivolo più lontano o più velocemente in modo costante, ma a fornire una spinta esplosiva e imprevedibile nell'istante cruciale: l'impatto imminente di un missile.

Il sistema, definito "di evasione terminale", si fonda su tre principi chiave. Il primo è il tempismo perfetto: i razzi si attiverebbero appena uno o due secondi prima dell'arrivo della minaccia, non lasciando al missile avversario il tempo materiale per correggere la propria traiettoria. Il secondo è l'intelligenza direzionale, ovvero la capacità del sistema di decidere in una frazione di secondo se la manovra migliore sia una cabrata improvvisa, una picchiata o uno scarto laterale. Infine, la spinta: il booster deve generare un'accelerazione di almeno 16 G, ovvero sedici volte l'accelerazione di gravità. Una forza tale da strappare letteralmente il drone dalla sua traiettoria, disorientando i sistemi di puntamento nemici e facendo detonare il missile a vuoto.

I risultati ottenuti tramite simulazioni digitali approfondite sono a dir poco impressionanti. Secondo i ricercatori, l'adozione di questa tecnologia porterebbe il tasso di sopravvivenza dei droni dall'attuale 10% a un incredibile 87%. Un balzo che renderebbe questi velivoli senza pilota ancora più letali ed efficaci sul campo di battaglia. Naturalmente, il percorso dalla simulazione alla realtà è ancora lungo e presenta delle sfide non trascurabili.

Aggiungere un sistema di booster significa aumentare il peso del drone, riducendo di conseguenza l'autonomia della batteria, la capacità di carico utile o la quantità di carburante. Tuttavia, se questi ostacoli ingegneristici venissero superati, la dinamica degli scontri aerei potrebbe cambiare radicalmente, consegnando ai droni una capacità di sopravvivenza finora inimmaginabile.