Droni USA, orologi atomici per volare senza GPS in cieli ostili

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HDblog.it Sep 12, 2025 · 2 mins read
Droni USA, orologi atomici per volare senza GPS in cieli ostili
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L’US Air Force sta studiando una nuova tecnologia per coordinare sciami di droni anche in scenari di guerra elettronica, dove i sistemi GPS vengono disturbati o resi inutilizzabili. Il progetto, promosso dall’Air Force Research Laboratory (AFRL), punta sull’impiego di orologi atomici di nuova generazione, capaci di mantenere una precisione estrema e garantire il funzionamento dei droni in maniera autonoma e sincronizzata.

Il banco di prova dell'iniziativa è chiamato Joint Multi-INT Precision Reference (JMPR), e integra un Next Generation Atomic Clock (NGAC). Questo dispositivo può raggiungere una stabilità dell’ordine di pochi picosecondi e un’accuratezza sub-nanosecondo. In pratica, significa che gli orologi montati a bordo di ogni velivolo possono evitare qualsiasi deriva temporale, assicurando che centinaia di droni si muovano come un unico sistema coerente.

Il tema è particolarmente attuale se si guarda alle guerre contemporanee. Nel conflitto in Ucraina, le forze russe hanno utilizzato sistematicamente tecniche di jamming e spoofing contro il GPS, mentre la Cina starebbe sviluppando capacità simili. In contesti simili, la dipendenza dalle coordinate satellitari diventa un punto debole. Con il JMPR e il nuovo approccio decentralizzato, ogni drone sarebbe in grado di costruire un proprio riferimento locale attraverso sensori di bordo e posizionamento relativo rispetto agli altri velivoli.

L’idea è quella di realizzare una “architettura PNT aperta e decentralizzata”: il sistema può partire da zero, senza alcun riferimento esterno, e migliorare progressivamente la precisione man mano che più piattaforme entrano in rete. In questo modo, uno sciame lanciato in un’area priva di GPS riuscirebbe comunque a mantenere formazione, fondere i dati dei sensori e portare a termine missioni complesse, dal sorvolo coordinato alla condivisione di intelligence.

La precisione sub-nanosecondo non è un dettaglio tecnico, ma la condizione necessaria affinché centinaia di velivoli possano agire come un organismo collettivo e non come singole unità. Questo livello di sincronizzazione consente anche di affrontare scenari in cui nemici schierano sciami di droni ostili, oggi considerati una delle sfide più difficili da contrastare.

Il progetto pone anche vincoli stringenti: i sistemi dovranno essere compatti, leggeri ed efficienti dal punto di vista energetico, per adattarsi alle dimensioni ridotte dei droni. Inoltre, la soluzione dovrà essere scalabile, capace di funzionare con pochi esemplari come con centinaia, senza perdere coerenza temporale.

AFRL chiede ora al settore industriale di proporre modelli prestazionali, dati di test e analisi sulle lacune delle tecnologie radio commerciali esistenti, con l’obiettivo di definire un sistema che sia al tempo stesso affidabile, adattabile e pronto per i contesti operativi reali. Le risposte dovranno arrivare entro il 19 settembre 2025.