EA, acquisizione da 55 miliardi di dollari: cosa cambia per il colosso del gaming

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HDblog.it Sep 30, 2025 · 4 mins read
EA, acquisizione da 55 miliardi di dollari: cosa cambia per il colosso del gaming
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Con un accordo da 55 miliardi di dollari, Electronic Arts si prepara a lasciare il mercato azionario: l'operazione coinvolge il Public Investment Fund (PIF) dell'Arabia Saudita, la società di private equity Silver Lake e Affinity Partners, il fondo fondato da Jared Kushner. Si tratta della più grande acquisizione “all cash” con sponsor privati mai registrata nella storia, che segna una svolta epocale per uno dei principali editori di videogiochi a livello mondiale. Gli azionisti di EA riceveranno 210 dollari per azione, un valore superiore del 25% rispetto al prezzo di chiusura di 168,32 dollari registrato giovedì scorso e ben al di sopra del massimo storico del titolo, pari a 179 dollari.

Andrew Wilson, il CEO di EA che resterà alla guida anche dopo il completamento dell'operazione previsto per il primo trimestre fiscale 2027 (tra aprile e giugno 2026), ha parlato ai dipendenti in una nota interna:

“Questo momento è un riconoscimento della vostra creatività, della vostra innovazione e della vostra passione. Avete costruito alcune delle IP più iconiche al mondo, creato storie che hanno ispirato comunità globali e contribuito a plasmare la cultura attraverso esperienze interattive. Tutto ciò che abbiamo raggiunto – e tutto quello che ci attende – è grazie a voi”.

I DETTAGLI DELL'OPERAZIONE

L'acquisizione si configura come un "leveraged buyout", sostenuto da circa 36 miliardi di dollari in equity cash da parte dei tre partner e da 20 miliardi di debito fornito da JPMorgan Chase Bank, 18 dei quali attesi al closing. Il PIF, già titolare del 9,9% delle azioni pubbliche di EA, trasferirà la propria quota all'interno della nuova struttura societaria.

Il fondo sovrano saudita non è nuovo a investimenti nel settore videoludico, avendo già partecipazioni in Nintendo, Take-Two, Activision Blizzard, Capcom, Nexon e Koei Tecmo, gestite tramite la controllata Savvy Games Group. Silver Lake, invece, vanta precedenti rilevanti come la privatizzazione di Dell nel 2013, mentre Affinity Partners rappresenta il veicolo di Jared Kushner, genero del presidente Donald Trump. “Ho sempre ammirato la capacità di EA di creare esperienze iconiche e durature, e da giocatore che oggi condivide questi titoli con i propri figli non potrei essere più entusiasta di ciò che ci attende”, ha dichiarato Kushner.

Fondata nel 1982 e quotata al NASDAQ dal 1990, EA ha chiuso il 2025 fiscale con 7,5 miliardi di dollari di ricavi, trainati da franchise come Madden NFL, EA Sports FC, Battlefield, The Sims, Dragon Age e Plants vs. Zombies. La capitalizzazione di mercato della società, la scorsa settimana, si aggirava intorno ai 43 miliardi di dollari.

SCENARI E INCERTEZZE

Oltre alla portata finanziaria, l'operazione apre scenari significativi sul futuro di EA e della sua strategia industriale. Come osservato dall'avvocata Mona Ibrahim, ex lead counsel di Epic Games, “i leveraged buyout fanno leva sul debito, e questo di solito significa più licenziamenti, budget più ridotti per la crescita e minori rischi. Per un'industria che vive di innovazione, questo sembra problematico”. Anche l'analista Mat Piscatella di Circana ha evidenziato le difficoltà: “20 miliardi di debito sono una cifra shockante da gestire, insieme alla transizione da società pubblica a privata e a tutte le implicazioni che questo comporta per chi ci lavora. Non abbiamo mai visto nulla di simile, a questa scala, nell'industria”.

I precedenti non mancano: Microsoft, dopo l'acquisizione di Activision Blizzard da 68,7 miliardi di dollari nel 2023, ha ridotto di 1.900 unità la propria forza lavoro e cancellato progetti già avviati. Simili strategie potrebbero replicarsi anche in EA, soprattutto con i franchise minori o meno redditizi. La direzione dell'azienda è già orientata a concentrarsi sui titoli a più alto rendimento.

Nelle presentazioni agli investitori, EA indica come “core business” sei giochi con comunità online massicce: Apex Legends, Battlefield, EA Sports College Football, EA Sports FC, Madden e The Sims, oltre al revival free-to-play di Skate. Il prossimo Battlefield 6, ad esempio, è sviluppato contemporaneamente da quattro studi interni per competere con Call of Duty, mentre il nuovo The Sims promette un'evoluzione ambiziosa della saga. In questo contesto, i progetti sperimentali o i marchi con performance inferiori rischiano di essere messi da parte.

PROSPETTIVE E RISCHI

A tutto ciò si aggiunge l'interesse per l'AI, che secondo il Financial Times rappresenta una delle leve su cui i nuovi investitori puntano per incrementare la redditività nei prossimi anni. Wilson stesso ha definito l'intelligenza artificiale “il cuore” del business EA, prospettando un utilizzo crescente di questi strumenti nei processi creativi e produttivi.

Il completamento dell'acquisizione, previsto entro la prima metà del 2026, aprirà quindi una nuova fase della storia di Electronic Arts. Se per gli azionisti l'operazione rappresenta un guadagno notevole, per i dipendenti e per il settore rimane l'incognita delle scelte future. Wilson ha assicurato che “il futuro che stiamo costruendo insieme è più luminoso che mai”, ma la storia dei grandi leveraged buyout suggerisce che la strada potrebbe essere tutt'altro che priva di ostacoli.