Osservare un’eclissi lunare è sempre un evento affascinante, ma farlo dallo spazio ha un fascino del tutto particolare. Nel fine settimana, mentre milioni di persone in Africa, Europa, Asia e Australia alzavano lo sguardo per assistere alla totalità dell’eclissi tra il 7 e l’8 settembre, anche gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) non hanno perso l’occasione di immortalare lo spettacolo celeste.
A oltre 400 chilometri di quota, in orbita terrestre bassa, la visuale non è disturbata da nuvole o inquinamento luminoso. Questo vantaggio, però, non elimina tutte le difficoltà. Come ha raccontato l’astronauta della NASA Zena Cardman in un post su X, “sulla ISS non ci sono finestre rivolte verso l’alto, quindi possiamo osservare la Luna solo per pochi minuti, tra l’alba e il tramonto lunare, prima che scompaia dietro la stazione o oltre l’orizzonte”. A complicare le cose ci si è messa anche la luce radente che si rifletteva sui vetri multipli della cupola, rendendo le foto più complesse da scattare. Nonostante tutto, Cardman è riuscita a catturare immagini suggestive, condivise online poche ore dopo.
Non era sola: anche il collega statunitense Jonny Kim e l’astronauta giapponese Kimiya Yui (JAXA) hanno pubblicato i loro scatti. Nelle foto si riconosce chiaramente la cosiddetta “blood moon”, la Luna tinta di rosso-arancio dovuta al fenomeno ottico che accompagna ogni eclissi totale. L’effetto è generato dal filtro naturale dell’atmosfera terrestre, che assorbe le lunghezze d’onda più corte della luce solare e lascia passare quelle rosse, proiettandole sul disco lunare.
Per i tre astronauti, così come per i compagni di missione a bordo della ISS — tra cui Mike Fincke della NASA e il cosmonauta russo Oleg Platonov — l’esperienza ha avuto anche un valore simbolico. L’eclissi, infatti, è stata osservata mentre la Crew-11, partita il 2 agosto con una capsula Dragon di SpaceX, si sta ancora ambientando alla vita di lunga durata nello spazio. Jonny Kim, insieme ai cosmonauti Sergey Ryzhikov e Alexey Zubritsky, aveva invece raggiunto la stazione già in aprile con una Soyuz russa.
Le immagini scattate dalla ISS si aggiungono a quelle che hanno fatto il giro del mondo dalla superficie terrestre, ma la prospettiva orbitale, con la curvatura terrestre che si intravede accanto al disco rosso della Luna, offre un punto di vista unico.