Il supercomputer più veloce del pianeta, El Capitan, che si trova negli Stati Uniti, presso il Lawrence Livermore National Laboratory (LLNL), è nuovamente protagonista per le sue incredibili capacità.
A quanto pare questo incredibile strumento di calcolo è capace di modellare e simulare eventi fisici estremi con un livello di chiarezza e precisione mai visto prima. Dove i computer tradizionali producevano simulazioni sfuocate, quasi come immagini di bassa qualità, El Capitan genera rappresentazioni ad altissima risoluzione, svelando le complessità di fenomeni che finora potevamo solo ipotizzare. .
Prendiamo ad esempio l'esperimento che ha coinvolto un pezzo di stagno, può sembrare qualcosa di banale ma non lo è decisamente. I ricercatori hanno simulato cosa accade alla superficie del metallo quando viene colpita da onde d'urto potentissime. Gli shock erano così forti da sciogliere il metallo, facendolo schizzare in una pioggia di goccioline incandescenti. Le simulazioni, grazie alla loro incredibile risoluzione, hanno mostrato come anche i più piccoli graffi sulla superficie del metallo potessero influenzare il comportamento di queste particelle, un dettaglio che le vecchie simulazioni non potevano cogliere. Questo livello di dettaglio è fondamentale per l'avanzamento della ricerca in settori chiave come la fisica, la difesa nazionale e l'energia da fusione.
Ma c'è di più. I ricercatori hanno utilizzato El Capitan per studiare la cosiddetta instabilità di Kelvin-Helmholtz, un fenomeno che si verifica quando due fluidi con densità diverse si sfiorano, un po' come il vento che crea le onde sull'acqua. In condizioni estreme, come quelle generate da esplosioni, questo fenomeno diventa incredibilmente caotico e turbolento, quasi impossibile da osservare con chiarezza negli esperimenti reali. El Capitan ha permesso di ricreare digitalmente queste turbolenze, rivelando vortici e schemi complessi che rispecchiano, e in certi casi superano, ciò che si può osservare con gli strumenti fisici.
Ricordiamo che El Capitan offre una potenza di calcolo 20 volte superiore a quella del suo predecessore, Sierra, e può completare simulazioni in un'ora invece che in una giornata, esplorando dettagli venti volte più piccoli. Non possiamo definirlo come un mero acceleratore di calcoli, ma di fatto è un vero e proprio strumento scientifico che apre la strada a nuove scoperte. Mentre gli esperimenti rimangono la prova definitiva della verità fisica, le simulazioni di alta fedeltà come quelle di El Capitan offrono un modo per sondare aspetti che non sarebbero accessibili nella realtà.