La rottura tra Elon Musk e Donald Trump, un tempo alleati di ferro, ha raggiunto un punto di non ritorno, culminando in una mossa a sorpresa che potrebbe scuotere il panorama politico statunitense. L'imprenditore di origine sudafricana ha annunciato tramite il suo social network X la nascita di un nuovo soggetto politico, l'"America Party", una diretta conseguenza dello scontro frontale con l'attuale presidente degli Stati Uniti su una controversa legge di bilancio.
Come siamo arrivati a tutto ciò? Fino a poche settimane fa, il rapporto tra i due sembrava inscalfibile. Musk non era stato solo un sostenitore chiave della campagna elettorale di Trump, arrivando a investire una cifra stimata intorno ai 250 milioni di dollari (circa 233 milioni di euro) per favorirne la rielezione, ma era anche entrato a far parte dell'amministrazione.
A lui era stata affidata la guida del cosiddetto "Department of Government Efficiency" (Doge), un dipartimento speciale con il compito di tagliare sprechi e inefficienze nel bilancio federale. Un sodalizio che vedeva Musk ballare ai comizi presidenziali e portare il figlio di quattro anni in visita allo Studio Ovale.
L'idillio si è spezzato a maggio, quando Musk ha lasciato l'incarico criticando aspramente i piani di spesa e i tagli fiscali contenuti nel "big, beautiful bill", il maxi-provvedimento fortemente voluto da Trump. Secondo il patron di Tesla, la legge, che secondo le stime aggiungerà oltre 3.000 miliardi di dollari al deficit nei prossimi dieci anni, è una follia destinata a mandare in bancarotta il paese.
Un altro punto fondamentale del disaccordo è la quasi totale assenza, nel testo, di incentivi per la transizione ecologica e di sussidi per veicoli elettrici, settore di punta per l'impero di Musk.
La reazione di Trump non si è fatta attendere ed è stata durissima. "Senza i sussidi, Elon probabilmente dovrebbe chiudere bottega e tornare a casa in Sudafrica", aveva scritto il presidente su Truth Social, minacciando di usare proprio il Doge per indagare sui finanziamenti pubblici ricevuti dalle aziende di Musk, che includono colossi strategici come SpaceX e Starlink, cruciali per la difesa e le comunicazioni governative.
È in questo clima di veleni che è maturata la decisione di Musk. Dopo aver lanciato un sondaggio su X in cui chiedeva ai suoi follower se ci fosse bisogno di un nuovo partito, e aver ottenuto una risposta affermativa con un rapporto di due a uno, l'annuncio è diventato ufficiale.
"Quando si tratta di mandare in bancarotta il nostro paese con sprechi e innesti, viviamo in un sistema a partito unico, non in una democrazia. Oggi nasce l'America Party per restituirvi la libertà"
Così ha dichiarato, spiegando che l'obiettivo non è una vittoria su larga scala, ma la conquista di un manipolo di seggi strategici alla Camera e al Senato per diventare l'ago della bilancia e garantire che le leggi rispondano davvero alla volontà popolare. Resta da vedere se all'annuncio social seguirà una registrazione formale presso le autorità elettorali federali, un passo necessario per trasformare questa sfida da virtuale a reale. La battaglia continua.