Embrioni umani da cellule della pelle: via libera dal Giappone

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HDblog.it Jul 29, 2025 · 2 mins read
Embrioni umani da cellule della pelle: via libera dal Giappone
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La lotta contro l'infertilità e le malattie ereditarie potrebbe presto avere un nuovo, potente alleato, grazie a una decisione storica presa in Giappone. Un comitato governativo di esperti di bioetica ha infatti dato il proprio via libera a un progetto che fino a poco tempo fa apparteneva al regno della fantascienza: la creazione di embrioni umani a partire da cellule staminali. Questa approvazione è destinata a dare un impulso significativo alla ricerca medica, aprendo al contempo un dibattito etico di portata globale.

Al centro di questa svolta scientifica ci sono le cellule staminali pluripotenti indotte, note con l'acronimo iPS. La loro particolarità risiede nel fatto che non provengono da embrioni, un punto che da sempre genera profonde questioni etiche, ma possono essere generate da cellule adulte comuni, come quelle della pelle, attraverso un processo di riprogrammazione genetica. Una volta ottenute, queste cellule iPS possono essere guidate in laboratorio per trasformarsi in qualsiasi tipo di cellula del corpo, inclusi ovociti e spermatozoi. La procedura autorizzata dal comitato giapponese prevede proprio questo: creare gameti umani artificiali e successivamente unirli per dare vita a un embrione vitale, interamente concepito in laboratorio.

Tuttavia, il via libera non è incondizionato. Per garantire un rigoroso controllo bioetico e di sicurezza, il comitato ha imposto regole ferree. La più importante è il limite temporale: gli embrioni così creati potranno essere coltivati in laboratorio per un massimo di 14 giorni, dopodiché dovranno essere obbligatoriamente distrutti. Inoltre, è stato stabilito un divieto assoluto di impianto di questi embrioni in un utero, sia umano che animale. Queste clausole sono fondamentali per circoscrivere l'utilizzo di questa tecnologia al solo ambito della ricerca, escludendo, almeno per ora, qualsiasi applicazione riproduttiva.

Fino a oggi, gli scienziati si erano limitati a creare le cellule precursori di ovuli e spermatozoi, frenati dalla mancanza di linee guida governative e dal timore di scatenare polemiche. Questa nuova autorizzazione rappresenta dunque un passo da gigante, che potrebbe accelerare la comprensione dei meccanismi alla base dello sviluppo embrionale, dell'infertilità e delle patologie su base genetica.

Del resto, la validità del metodo è già stata confermata nel mondo animale: utilizzando una tecnica analoga, i ricercatori erano già riusciti a creare topolini sani e fertili partendo dalle loro cellule staminali. La nuova frontiera della ricerca giapponese, pur sollevando interrogativi profondi sul futuro della procreazione umana, si concentra sull'enorme potenziale medico di questi "embrioni modello", strumenti preziosi per studiare le primissime fasi della vita e sviluppare terapie innovative.