Emissioni CO2, la sola guerra di Gaza incide più di intere nazioni

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HDblog.it Jun 03, 2025 · 2 mins read
Emissioni CO2, la sola guerra di Gaza incide più di intere nazioni
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Un gruppo di ricercatori provenienti da università del Regno Unito e degli Stati Uniti ha recentemente quantificato le emissioni di gas serra generate dal conflitto in corso nella Striscia di Gaza. L’indagine, con un respiro più ampio, ha incluso anche le emissioni associate ad azioni militari nei territori di Libano, Iran e Yemen. Questo lavoro costituisce il terzo step di un'analisi complessiva volta a esaminare le correlazioni dei conflitti armati con il cambiamento climatico.

Tra i risultati più rilevanti, lo studio evidenzia la necessità urgente di introdurre obblighi di trasparenza sulle emissioni militari all’interno del quadro normativo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Attualmente, infatti, gli Stati non sono tenuti a comunicare alle Nazioni Unite le emissioni derivanti da operazioni belliche. Ciò che sta accadendo nella regione di Gaza, compromettendo i diritti fondamentali delle popolazioni coinvolte dal momento che è in atto un vero e proprio genocidio e che chiaramente ha un'importanza ben diversa dallo scopo del presente articolo, ha comunque ricadute che vanno ben oltre i confini locali accelerando la crisi climatica a livello globale.

Se si includono anche le emissioni connesse all’edificazione dei tunnel sotterranei da parte di Hamas e all’installazione da parte di Israele di un sistema difensivo avanzato noto come “muro di ferro”, l’impatto complessivo sul clima risulta ancor più marcato, superando le emissioni annuali registrate in 41 dei Paesi meno inquinanti a livello globale.

La ricostruzione delle infrastrutture distrutte, in particolare nella Striscia di Gaza e in alcune aree del Libano colpite dai bombardamenti, si prevede possa generare un volume di emissioni quasi pari a quello emesso in un anno intero da uno Stato come la Croazia.

I ricercatori hanno incluso nella loro valutazione tutte le fasi del conflitto: dalla preparazione iniziale, passando per le operazioni belliche vere e proprie, fino alle attività successive al cessate il fuoco. Il quadro complessivo che ne emerge è allarmante: il solo ciclo di distruzione e potenziale ricostruzione dell’enclave palestinese potrebbe generare oltre 32 milioni di tonnellate di gas serra, posizionando l’impatto climatico della guerra sopra quello di ben 102 Stati.

Anche le opere infrastrutturali sotterranee, dai tunnel militari agli apparati israeliani di sorveglianza elettronica interrata, hanno avuto un peso significativo: si stima che queste sole installazioni abbiano comportato l’emissione di circa 557.000 tonnellate di CO2.