Encelado, l'oceano alieno che culla e sfida la vita

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HDblog.it Jul 09, 2025 · 2 mins read
Encelado, l'oceano alieno che culla e sfida la vita
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Nel nostro Sistema Solare si nasconde un mondo che gli scienziati hanno definito un vero e proprio "paradiso geochimico". Non stiamo parlando di un pianeta, ma di una luna di Saturno: Encelado. Sotto la sua spessa crosta di ghiaccio si cela un oceano globale le cui caratteristiche, recentemente analizzate, offrono un quadro affascinante e complesso sulle possibilità di vita extraterrestre. Un ambiente che, allo stesso tempo, nutre e mette alla prova le condizioni necessarie alla sua nascita.

Le nuove scoperte, frutto di un'analisi approfondita dei dati raccolti dalla sonda Cassini della NASA, indicano che le acque di Encelado sono sorprendentemente alcaline. I ricercatori del Southwest Research Institute (SwRI) hanno determinato un valore di pH compreso tra 10.1 e 11.6. Per fare un confronto, gli oceani terrestri hanno un pH mediamente intorno a 8, molto più vicino alla neutralità. Un ambiente così basico sarebbe una sfida notevole per la vita come la conosciamo. "Un'alta alcalinità tende a disgregare i polimeri biologici", ha spiegato Christopher Glein, uno degli autori dello studio. Ha aggiunto un esempio calzante: i nostri denti, composti da fosfato di calcio, si dissolverebbero nelle acque di Encelado.

Ma come è stato possibile arrivare a una conclusione così precisa senza inviare un sottomarino a quasi un miliardo e mezzo di chilometri di distanza? Il merito è tutto della missione Cassini che, prima di concludere il suo viaggio nel 2017 tuffandosi nell'atmosfera di Saturno, ha volato più volte attraverso i giganteschi pennacchi di vapore acqueo e particelle di ghiaccio che vengono espulsi da profonde fratture sulla superficie della luna, note come "strisce di tigre".

Analizzando la composizione di questi getti, in particolare il rapporto tra diversi tipi di fosfati, gli scienziati sono riusciti a dedurre il pH dell'oceano sottostante.

Eppure, questa stessa caratteristica così ostile nasconde un lato promettente. L'elevata alcalinità è infatti il risultato diretto di intense interazioni tra l'acqua e il nucleo roccioso della luna. Questo processo geochimico non solo rilascia nell'oceano composti come l'idrossido di sodio, ma produce anche un'abbondanza di idrogeno molecolare (H₂). Sulla Terra, esistono ecosistemi abissali, come il campo idrotermale della "Città Perduta" nell'Atlantico, dove proprio l'idrogeno molecolare fornisce l'energia chimica necessaria a sostenere intere comunità di microbi. Inoltre, anche sul nostro pianeta esistono organismi estremofili, noti come alcalofili, che prosperano in condizioni di pH molto elevate.

Questo scenario suggerisce che il luogo migliore per cercare eventuale vita su Encelado non sarebbe l'acqua libera, ma il fondale oceanico. Lì, eventuali microbi potrebbero formare dei biofilm direttamente sulle rocce, "estraendo" i metalli e i nutrienti di cui hanno bisogno, come il ferro, che a un pH così alto è poco solubile nell'acqua. La missione Cassini ha superato ogni aspettativa, svelandoci un mondo dinamico e complesso. Ora, la palla passa alle future missioni che, equipaggiate con strumenti di nuova generazione, potrebbero tornare a Encelado per rispondere alla domanda che tutti ci poniamo.